Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo I fascisti non devono comprare una sola copia di quel delittuoso giornale. Devono in ogni modo impedirne la diffusione soprattutto mediante i consigli e la persuasione. I giornalai, se fascisti, devono rifiutarsi di venderlo. Se non fascisti non lo devono esporre: metterlo in mostra sarà ritenuto una provocazione. I cittadini non devono piu leggere il Becco Giallo, né mostrarlo in giro ostentatamente. Esporre una copia di questo infame libello sarà considerato come portare una cravatta rossa o un fazzoletto rosso nel ta– schino del gilet. I lavoratori fascisti devono impedire che il Becco Giallo trovi la via delle fabbriche. Gli impiegati delle ferrovie ne devono impedire l'uscita da Roma. Sap– piamo che il giorno della pubblicazione del giornale c'è gente che pur non facendo il rivenditore, alle cinque del mattino porta delle copie nelle zone operaie per venderle prima del sequestro ad elementi sovversivi. Questa gente stia attenta; ci sono a Roma dei fascisti pronti ad alzarsi alle quattro. A buon intenditor poche parole! Il Becco Giallo resistette per un mese. Poi cessò le pubblicazioni. Sul Lavoro di Genova, il 12 febbraio 1926 apparve un ukaze della Fe– derazione fascista di Imperia che avvertiva il giornale non fascista L'Eco della Riviera di San Remo di non toccare argomenti concernenti il fascismo, pena la soppressione. Ecco un ukaze del segretario della Federazione fascista della provincia di Ravenna: Ravenna, 10 settembre 1926. Confidenziale, personale. Urgente. Apprendiamo dalla Voce Repubblicana che in alcune località è stata accettata la proposta di offrire una giornata di salario per allungare la vita del giornale. Ad impedire che il giornale rea– lizzi il suo progetto, si deve esercitare la piu stretta vigilanza e si devono adottare le piu energiche misure. Queste istruzioni equivalgono ad un ordine ben preciso per tutti i membri della nostra organizzazione dai piu alti ai piu bassi in grado. Passerelli, segretario federale. 10 Roma Fascista del 1° ottobre 1926 rileva che il Mondo del 30 settembre si è astenuto da qualsiasi commento sull'intervista Chamberlain-Mussolini, tenutasi a Livorno: Gli sguardi di tutto il mondo ~i sono ieri concentrati sullo yacht ancorato nel porto di Livorno, di tutto il mondo, ad eccezione del Mondo. Questo avrebbe dovuto essere sequestrato. Vi sono dei silenzi piu dannosi delle aperte critiche. Chi compra un giornale, spendendo del denaro, non deve essere truffato dalle reticenze dei giornalisti, o, quel ch'è peggio, tenuto volontariamente nell'ignoranza, insidiosamente avvelenato dai sospetti, dalle insinuazioni, dalle mezze parole. Chiediamo provvedimenti contro il silenzio della stampa. Nel settembre del 1927, una banca di Ferrara mandò al tipografo il suo bilancio mensile, firmato dal revisore dei conti, detto in Italia "sindaco." Disgraziatamente, sotto l'" antico regime," la parola "sindaco" indicava an– che il capo dell'amministrazione comunale. Sotto il "nuovo regime" i sindaci sono stati sostituiti da commissari governativi {podestà). Il tipografo, preoc– cupato, sostituisce alla parola sindaco, la parola podestà. Il direttore della 10 Il documento è stato pubblicato dal "Corriere degli Italiani," Parigi, 14 ottobre 1926. 384 BiblotecaGino Bianco

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