Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

La voce del padrone 1° ottobre 1926: non si deve fare alcuna allusione al libro di Jewos (in greco) su La questione del Dodecanneso e i suoi documenti diplomatici. 9 ottobre 1926: è vietato pubblicare notizie circa la visita compiuta dal re a 'frani domenica scorsa. 13 ottobre 1926: è vietato pubblicare notizie ~u i furti commessi da alcuni soldati italiani negli hotels di Merano. 6 novembre 1926: è vietata ogni discussione su i rapporti franco-italiani. È pan– menti vietato dare notizie sulle difficoltà della banca di Pordenone. 9 novembre 1926: è vietato pubblicare notizie sulla .distruzione dei circoli poli– tici e sull'arresto dei deputati dopo l'attentato Zaniboni. 10 novembre 1926: si conferma il divieto di ieri. Oltre a. questi monita secreta ai direttori dei giornali, anche gli editori sono esposti ad avvertimenti di cui ecco un esempio. Il 18 novembre 1925 il capo della polizia di Torino notificò all'editore Pietro Gobetti il seguente ordine del prefetto: In considerazione della costante attività antinazionale del dr. Pietro Gobetti vo– gliate cortesemente avvertirlo di sospendere i suoi articoli. Quest'ordine non si basa su alcuna legge, né antica né nuova, né dello Stato liberale né dello Stato fascista. Il lettore riterrà forse impossibile che, oltre a queste misure arbitrarie, se ne possano prendere altre ancora onde ridurre al silenzio scrittori e gior– nalisti. Errore! Non bisogna dimenticare che il modo di mettere in atto i "metodi rivoluzionari" si trova sempre. · Il 25 settembre 1925, il delegato del Comitato Esecutivo fascista del Pie– monte inviò il seguente ukaze al direttore del giornale liberale Il Progresso di Dronero in provincia di Cuneo: Mi sono capitati tra le mani alcuni numeri del vostro diffamatorio giornale, che riportano articoli tutt'altro che di mio gusto. Non mi piacciono perché falsi e tenden– ziosi. Di conseguenza, in qualità di fascista, vi esorto di troncare la vostra stupida cam– pagna. Non sperate, per il solo fatto di vivere, anzi di vegetare, ad una certa distanza dal centro, di poter godere di perpetua immunità. Verrà anche il vostro turno. Il 2 ottobre 1925 il Comitato Esecutivo del fascio di Parma, saputo che il giornale Il Piccolo, organo dei framassoni e dei bolscevichi di Parma, si prepara a riapparire sotto altro nome, interpreta questo atteggiamento come sfida, ed annuncia che questa sfida ,sarà raccolta da tutti i fascisti ~ella pro– vincia di Parma. Il 16 gennaio il settimanale Roma Fascista ordinò il boicottaggio del .giornale umoristico Becco Giallo e delle commedie del suo direttore Alberto Giannini. Angelo Musco (il direttore della compagnia) viene cortesemente ma recisamente invitato a non continuare al Teatro Nazionale gli spettacoli delle opere (del resto per– fettamente idiote) ài quel bandito di Giannini e di altri autori della sua risma; in caso contrario gli applausi che riceve si muteranno in fischi... 383 3iblotecaGino Bianco

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