Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo Questo provvedimento si ricollega alla legge del 3 aprile 1926 che isti– tui,sce le associazioni di giornalisti legalmente riconosciute. Cosi'., non so– lo il prefetto o il procuratore generale possono impedire ad una persona di pubblicare un giornale, ma anche il presidente o il segretario dell'As– sociazione giornalisti possono vietargli l'esercizio della professione. Occor– re essere un lupo abilissimo per sfuggire a questi tre mastini. Ciò detto il lettore potrebbe immaginare che questi provvedimenti dovrebbero ba– stare a proteggere lo Stato fascista dai suoi nemici. Si sbaglierebbe. I di– rettori di giornali ricevono quotidianamente istruzioni prefettizie sugli ar– gomenti da toccare o non toccare, su come trattarli, su come disporli, su i caratteri tipografici da usare, ecc. ecc. Queste istruzioni sono trasmesse per telefono, ed è espressamente vietato prenderne nota: non ne deve restare traccia alcuna. Malgrado questo divieto, siamo in grado di fornire qualche esemplare di tali istruzioni, impartite tra il mese di agosto e il mese di febbraio e di cw garantiamo la autenticità: 5 agosto 1926: è vietato pubblicare qualsiasi notizia sull'intervista data da Rabin– dranath Tagore alla Neue Freie Presse di Vienna, nella quale smentisce di aver espresso nei riguardi del fascismo l'ammirazione attribuitagli dalla stampa italiana. 20 agosto 1926: il presidente del consiglio ordina che i giornali si astengano da ogni discussione in merito alla parità aurea, sia che l'approvino, sia che la critichino. 25 agosto 1926: è vietato riprodurre il manifesto di un gruppo d'intellettuali di Londra contro la coscrizione obbligatoria. 25 agosto 1926: è vietato pubblicare che, tra Roma e Sant'Ilario, un'automobile del seguito di Mussolini ha investito un carrettiere. 30 agosto 1926: è vietato pubblicare notizie circa l'acquisto di materiale bellico italiano da parte di paesi stranieri. 3 settembre 1926: è vietato pubblicare dettagli sul contrabbando di 200.000 lire commesso da un avvocato fascista (consulente della Cassa di Risparmio di Milano). 4 settembre 1926: è vietato alludere agli incidenti verificatisi alla riapertura del teatro Eden di Milano. (In seguito ad un articolo del Popolo d'Italia, i fascisti inva– sero il teatro ed impedirono la rappresentazione di una rivista di una compagnia francese.) 12 settembre 1926: è vietato alludere agli incidenti seguiti all'attentato di Lu– cetti, e soprattutto alle manifestazioni di ostilità nei confronti del Consolato francese. 15 settembre 1926: il prefetto raccomanda la massima prudenza nella pubblica– zione di articoli esteri, e soprattutto francesi, relativi al dissidio tra la stampa ita– liana e quella francese. 16 settembre 1926: per ordine del presidente del consiglio ogni polemica con la stampa francese deve cessare immediatamente. 21 settembre 1926: è vietato parlare della visita fatta a Roma dal ministro degli Esteri egiziano per la sistemazione della questione di Giarabub. 23 settembre 1926: per ordine del presidente del consiglio: a) è vietato pubblicare i rapporti del procuratore generale sull'inchiesta di Fi– renze concernente la morte del fascista Luporini e dell'antifascista Becciolini; b) è vietato parlare della penetrazione economica, finanziaria e politica dell'Ita– lia in Albania. 24 settembre 1926: non si deve dare alcuna notizia circa i viaggi del presidente del consiglio. 382 BiblotecaGino Bianco

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