Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo 1927). Gli operai, per la maggior parte donne, venute dalle regioni circon– vicine nell'intesa di ricevere un certo determinato salario, furono costrette a lavorare per un salario ridotto sotto la sorveglianza della milizia armata di moschetto e dietro minaccia di un anno di carcere se non si fossero ri– messe alla sentenza della magistratura. Ma il 18 settembre 1927, durante una conferenza operaia (una conferenza cioè di funzionari dell'unione dei lavoratori agricoli) in provincia di Milano, il segretario provinciale dei sin– dacati fascisti offd in dono a Rossoni, presidente della Confederazione ge– nerale dei sindacati fascisti, a nome delle donne che avevano lavorato in ri– saia "una statua di bronzo, raffigurante la Fede, a ricordo della prima sen– tenza della magistratura del lavoro, presso cui Rossoni aveva patrocinato la causa dei lavoratori." La seconda vertenza ebbe inizio nel dicembre del 1927 tra armatori e marittimi. Gli armatori dichiararono che, in seguito alla rivalutazione del– la lira, i noli erano calati del 25%, Per tale motivo chiesero un'ulteriore riduzione dei salari, già diminuiti nel 1927. I marittimi in servizio su na– vi passeggeri, che il 30 giugno 1927 ricevevano un salario mensile di Lit. 650, ridotto a Lit. 575 il 1° ottobre 1927, sarebbero stati adesso portati a Lit. 468; i marittimi in servizio su navi da carico sarebbero stati portati da Lit. 585 a Lit. 468, parificandosi cosf le paghe di entrambe le categorie. I funzionari della Federazione nazionale gente del mare si offrirono di ac– cettare Lit. 500 a favore dei marittimi di navi passeggeri e Lit. 550 a fa– vore ·dei marittimi di navi da carico. Per i non coniugati accettarono rispet– tivamente Lit. 535 e Lit. 525. La magistratura del lavoro si pronunciò in tavore delle proposte della Federazione, abbassando però i salari dei ma– rittimi delle navi da carico. In entrambi i casi comincia a delinearsi un certo genere di procedura: i datori di lavoro chiedono una forte riduzione di salari; i funzionari del sindacato offrono docilmente una piccola riduzione. Viene chiamata in cau– sa la magistratura del lavoro, che autorizza la piccola riduzione. I lavora– tori si trovano le paghe ridotte; tuttavia la sentenza della magistratura è sa– lutata come una vittoria del sindacato ed una sconfitta per i datori di lavoro. III Al centro dello Stato corporativo, Mussolini in persona impugna lo scet– tro del comando, sempre pronto ad intervenire nell'attività direzionale come duce del partito fascista, come ministro dell'Interno, come ministro del La– voro, e come capo del governo. Quale duce del partito fascista, egli può im– pedire a chi non possiede una dose sufficiente di "indubbia lealtà nazio– nale" di diventare nembro o dirigente delle organizzazioni di datori di lavoro e di lavoratori. Quale ministro dell'Interno, può annullare tutte le nomine ed escludere tutte le soluzioni adottate dai dirigenti di tutte le or- 372 BiblotecaGino Bianco

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