Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo fu la minaccia verbale da parte dei socialisti; ci fu la paura subiettiva nelle classi possidenti; ci fu la irritazione in tutte le persone di buon senso per i disordini senza scopo; ci fu la scempiaggine socialista, che maltrattando e insultando i giovani tornati dalla guerra, quasi che fossero colpevoli di non essere scappati, scimmiottando Lenin nella lotta contro gl'intellettuali, respin– se verso destra moltissimi elementi, i quali non domandavano se non di andare a sinistra. IV) La paura della rivoluzione e la irritazione per i disordini conti~ nui e per le violenze verbali spiegano come si sia formato in tanta parte della gioventu del medio ceto lo stato d'animo antisocialista, da cui è nato il fascismo. E se il fascismo fosse stato un movimento spontaneo di orga– nizzazione e reazione borghese contro il disordine socialista, sarebbe stato un sintomo di magnifico vigore della fibra italiana. Ma il fascismo non è stato solamente un moto spontaneo borghese: è stato un movimento solleci– tato dalle autorità militari, e secondato ovunque dalla polizia, dai carabi– nieri e dalla magistratura. V) Le alte autorità militari hanno fatto una politica propria in questi ultimi anni. L'Avanti! nell'aprile del 1919 fu incendiato da agenti di pub– blica sicurezza e da ufficiali travestiti. Nel luglio 1919, il corpo d'armata di Trieste aveva già pronta la spedizione su Lubiana (Falce, che era allo stato maggiore del corpo d'armata, me lo raccontava nel 1920). Nel settembre del 1919 la spedizione di D'Annunzio a Fiume fu secondata, se non promossa, dai militari della Venezia Giulia; e poco mancò non fosse seguita da un pronunciamento generale. La marina si rivoltò contro il Governo civile, e si mise con D'Annunzio e dette il caso Millo. Nella primavera del 1920, Jahier fu invitato dal generale Pecori Giraldi a partecipare ad un'opera si– stematica di propaganda per la difesa delle istituzioni militari, opera per cui erano pronti i denari. La intesa fra il movimento spontaneo fascistico, promosso da Mussolini con metodi romantici, e la corrente militare, avvenne sotto il ministero Giolitti: Bonomi autorizzò allora i comandanti di corpo d'armata ad aiutare i fascisti. E da questo momento in poi, sono le auto– rità militari, che promuovono ovunque la organizzazione fascista, secondate dai carabinieri e dalla polizia. Molti ufficiali sono messi in congedo con intero stipendio, e diventano segretari dei gruppi fascisti e condottieri delle spedizioni punitive. A Firenze, nel 1920, alle adunanze fasciste partecipa sempre ufficialmente un fiduciario del comando della divisione. Le armi, la benzina, i camions sono dati dalle autorità militari. I carabinieri assi– stono immobili alle spedizioni; intervengono solamente se i contadini e gli operai si difendono. I magistrati non fanno processi contro i fascisti; ma in– tervengono energicamente contro i comunisti. Giolitti estese nel 1920 a tutta l'Italia il metodo con cui era riescito a dominare fra il 1902 e il 1913 nell'Italia Meridionale, illudendosi di tenere in mano le autorità militari e i fascisti, come aveva tenuto in mano la malavita in Puglia, la mafia in Sicilia, la camorra a Napoli. 12 BiblotecaGino Bianco

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