Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scrt'tti sul fascismo cominciò di nuovo a calare, fino a che non venne riportato al valore del 1922. Si stabilizzò nel dicembre del 1927. Ma, per riguadagnare il terreno perduto nel 1925 e nel 1926, vale a dire durante i tre anni successivi al– l'avvento del "redentore," il governo fascista fu costretto a contrarre un prestito di trecento milioni di dollari con le banche americane, mentre i governi prefascisti avevano cessato da due anni di chiedere prestiti stranieri. Quando il Thompson afferma che l'Italia sta ora pagando i debiti, trascura il fatto che alla fine dell'ottobre 1926 la riserva del Tesoro era di soli 62 milioni di lire. Il governo, non essendo allora piu in condizione di far fronte alla scadenza dei buoni, costrinse i loro possessori ad accettare, invece di denaro, nuovi, continui titoli. Al tempo in cui, secondo il Thompson, l'Italia non era viva, mai nessun governo aveva tentato di pa– gare i propri debiti in questo modo. Nel primo articolo di Thompson leggo queste parole: Quei capi dell'opposizione che vivono oggi tranquillamente delle loro rendite - in passato, la politica era un gioco d'azzardo, in cui un certo numero di partiti liti– gavano in Parlamento ed alcuni cinici uomini politici li giocavano come gettoni, ecc. Trova forse Thompson qualche differenza tra i "vecchi capi politici" e "gli uomini politici del passato" ? Mentre accusa i capi politici e gli uomini politici del passato di essersi arricchiti con il gioco d'azzardo della politica, Thompson ritiene che il presidente della Confederazione delle unio– ni fasciste Rossoni, pur guadagnando circa mille sterline all'anno, non si arricchisca con la politica, 1) perché occupa sette cariche con "circa 143 sterline a carica" e 2) perché, in Inghilterra, i "politici di mestiere si con– siderano degni di una piu alta misura di retribuzione politica." Lascio che il lettore si faccia la propria opinione sul metodo di calcolo del Thompson. Mi limito a ricordare al Thompson che "in Italia trecento lire annue rap– presentano un reddito medio sufficiente, e che con mille lire all'anno un individuo mantiene comodamente una famiglia e può disporre di una bella casa, di due domestici e di un'automobile." Parole queste reperibili nel secondo articolo del Thompson. Se si pensa che Rossoni, da buon ri– voluzionario, era venti anni fa senza un soldo, si deve ammettere che la politica è per lui un gioco d'azzardo. Rossoni è un esempio tra tanti. L'ormai fascistizzato Corriere della Sera scriveva il 3 novembre 1927: Se il Sindacalismo dovesse servire solo, o m massima parte, a creare uffici, a siste– mare scrivani e dattilografe, ad assicurare stipendi talora non piccoli a capi, direttori e segretari, e tutto questo con l'inevhabile risultato di complicare il funzionamento del sistema, la prova correrebbe il rischio di sviarsi o di atrofizzarsi per istrada... Ma c'è ancora un altro pericolo; e questo consiste nel confronto inevitabile tra il trattamento fatto agli impiegati dello Stato e quello degli Enti sindacali e specialmente di taluno di essi... non è prudente né giusto sottoporre questi nostri modesti burocrati (modesti per necessità anche negli altissimi gradi) a un controllo irritante con quanto avviene 362 BiblotecaGino Bianco

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