Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Fascismo e lavoro' Al direttore Signore, nella sua lettera all'Observer, riferendosi alla recente sentenza della magistratura del lavoro nella vertenza tra armatori e marittimi, il Villa– ri ha scritto: "Il vostro corrispondente, riassumendo la dichiarazione del– l'avvocato del Sindacato dei lavoratori, ha omesso di aggiungere che que– sti, sulla base di dati ufficiali, faceva rilevare come le condizioni economi– che delle compagnie di navigazione fossero soddisfacenti e come i salari rappresentassero, in proporzione, una piccola parte delle loro spese; questi sono stati gli argomenti che hanno ispirato le decisioni della magistratura in favore dei lavoratori." A sua volta, il Villari ha dimenticato di aggiungere che gli armatori avanzarono la proposta di diminuire le retribuzioni dei marittimi, basan– dosi sul fatto che, l'anno prima, gli introiti avevano subfro un ribasso del 25 per cento. La magistratura respinse la proposta degli armatori, ma non perché, nel giugno del 1927, i salari dei lavoratori delle compagnie di navigazione fossero soddisfacenti. Il Villari non riuscirà mai a trovare queste parole nella sentenza della magistratura. Questa rifiutò la proposta degli armatori perché nel giugno del 1927 i salari dei marittimi erano già stati diminuiti una prima volta; perché, con le trattative del dicembre 1927, i funzionari dell'unione marittimi avevano accettato un'ulteriore di– minuzione; perché il costo della vita non si era abbassato in proporzione alla rivalutazione della moneta; e perché la proposta degli armatori, ove accettata, avrebbe, in caso di crisi, addossato ai lavoratori tutto il peso del– le perdite delle compagnie. I seguenti dati, attinti alle statistiche ufficiali pubblicate dal governo fascista, danno il numero delle navi superiori alle 500 tonnellate, in di– sarmo nei porti italiani: 1° maggio 1927 1° giugno 1927 1° luglio 1927 46 navi, di stazza complessiva di 199.000 tonnellate 51 navi, di stazza complessiva di 185.000 tonnellate 64 navi, di stazza complessiva di 260.000 tonnellate In considerazione dei dati relativi al 1° luglio, il governo non riten– ne di pubblicare le cifre per i mesi successivi. Ma si sa che, nel gennaio 1928, la compagnia "Transatlantica Italiana" fu obbligata a vendere agli armatori giapponesi due dei suoi migliori piroscafi, la "Dante Alighieri" e la "Giuseppe Verdi," di complessive 25.000 tonnellate. Il Corriere della Sera del 15 gennaio 1928 annunciò l'avvenimento sotto il titolo "la Dante 1 Da "The Observer," London, 4 marzo 1928. [N.d.C.] 356 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=