Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

L'Italia d'ieri e d'oggi di kilowatt-ora; nel 1919-20 tale consumo fu di 4,7 miliardi. Nel 1910-14 il consumo italiano di olio minerale fu di quintali 1.378.000; nel 1919-21 fu di q. 310.000; nel 1921-22 fu di 3.000.000. Durante tutto il quadriennio dal 1919 al 1922 il numero di compagnie commerciali, l'ammontare dei loro capitali e quello dei depositi nelle Cas– se di Risparmio andarono continuamente aumentando. Risparmi depositati al Aumento annuo del Aumento annuo 31 dicembre di ogni numero delle Società nei loro capitali anno commerciali (mii. di lire) ( mil. di lire) 1918 427 2949 12.853 1919 674 2778 16.031 1920 999 4834 18.832 1921 743 2791 23.932 1922 680 955 26.249 Gli introiti dello Stato ammontarono a 9.675 milioni di lire nel 1918- 19; a 15.207 milioni nel 1919-20; salirono a 18.820 milioni nel 1920-21 e a 19.790 milioni nel 1921-22. Nel gennaio 1920 un prestito nazionale libera– mente lanciato fu sottoscritto per 18 miliardi di lire. Nella primavera del 1921 un mero atto di legislazione fruttò una riduzione annua di spese di sei miliardi. Nel 1920-21 si pagarono somme per spese dipendenti dalla guerra eguali a 12.100.000.000di lire; nel 1921-22 se ne pagarono per altri 12.600.000.000.Alla fine del 1921 la vita economica italiana mostrava tutti i sintomi di convalescenza dopo la crisi della guerra. Scrisse Giorgio Mortara nel dicembre 1921 (Prospettive economiche, 1922, pp. XV sgg.): L'Italia ha sensibilmente migliorato le sue condizioni nel corso del 1921... Che l'Italia _stia in un letto di rose, sarebbe temerario sostenere; tuttavia, ricordando gli ostacoli superati ieri, si possono guardare senza soverchio timore le difficoltà di oggi. L'industria agricola, fondamento della nostra economia, appare nettamente avviata verso le condizioni normali; le vicende meteorologiche alterneranno, come sempre alternarono, anni magri ed anni grassi; ma quella profonda depressione che è stata conseguenza della guerra è superata. Non meno confortanti, forse anzi migliori, sono le condizioni dell'industria zootecnica. L'industria mineraria si risente della depressione industriale estera ed interna: alcuni suoi rami tuttavia si mantengono attivi. Varie sono le sorti delle industrie trasformatrici di materie prime. Pochissime sono veramente floride; parecchie attraversano, con varia resistenza, un periodo di rallentata attività; alcune sono in profonda crisi. Meglio resistono alla riduzione della domanda le tessili, che nel loro complesso costituiscono il ramo piu poderoso e piu vitale delle industrie trasformatrici italiane. Agili nella ricerca di nuovi sbocchi e pronte nell'adattamento della produzione ai gusti dei mercati, come hanno attraversato senza eccessiva espansione il periodo bellico, cosf superano senza eccessiva restrizione questi anni di laborioso assestamento. Reggono bene anche le industrie alimentari, che nella maggior parte trasformano o conservano i prodotti delle nostre industrie agrarie e zootecniche. A molte di esse il mercato nazionale consente largo smercio di prodotti, indipendentemente 353 BiblotecaGino Bianco

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