Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

G. B. Shaw e il fascismo Ma vittima ancora una volta della sua passione per il pugilato, si rifiutò di accettare il verdetto. Pestato, ma pieno di ardore, saltò nel ring con un'altra lettera, che mi sembra fare onore al suo spirito, ma non à quello che egli chiama assurdamente il "celebrato vuoto" del suo cervello. Il vecchio campione si ostina, un round dopo l'altro, a tirare contro l'avversario colpi che non raggiungono mai il segno. Nell'ultima sua lettera sembra che faccia chiasso solo per tener su il morale. Non è neppur ben chiaro il suo pensiero - ciò che prima, per quanto mi ricordi, non gli era mai avvenuto in nessuno dei suoi discorsi o articoli. Si potrebbe adattare a lui la sua arguta definizione della lettera diretta dall'arcivescovo di Canterbury al dottor Barnes, e dire che "egli fa un cordiale appello all'ambiguità. " 64 Che dire quando Bernard Shaw mostra di confondere la libertà con l'ozio, ed argomenta che gli operai, non possedendo ozio sufficiente, non sanno che farsi della libertà? Sarò forse uno stupido, ma non mi ci raccapezzo quando ricordo, per prendere un punto solo, che gli operai sotto Mussolini, mentre sono derubati continuamente del loro ozio, hanno veduto i loro salari piu volte ridotti. Le difese del signor Shaw lasciano insoluto il problema: come mai è successo che uno degli uomini piu di buon senso e piu generosi, un nemico eterno della violenza e dell'oppressione, si trovi oggi alla sua tenera età a correre in aiuto di Mussolini, trion– fatore contro la libertà. XIV Ritorna ali'assalto DI G. B. SHAW (The Nation, 12 novembre 1927) Dal momento che il vostro giornale, di regola piu intelligente, ha dichiarato di schierarsi col professor Salvemini contro di me, in questa che egli chiama "la malaugu– rata controversia su Mussolini," è necessario chiarire il punto controverso. Dobbiamo noi riconoscere il governo del signor Mussolini come quello di Napo- . leone III in Francia, o dobbiamo trattarlo come il signor Winston Churchill trattò Lenin? Dobbiamo ricevere le comunicazioni diplomatiche dell'Italia con grida diplomatiche e giornalistiche di "tiranno, usurpatore, orco abbominevole, assassino di Matteotti, ucci– sore della libertà, non parlare all'Inghilterra fin quando non avrai firmato la tua con– danna a morte e dotato l'Italia di una costituzione all'inglese e sedicente democra– tica"? Io ho detto che dobbiamo riconoscerlo e che dovremmo farlo con i debiti riguardi. L'ho detto perché la stampa democratica si è lasciata trascinare nella politica d'invettive e ostracismo propugnata dagli emigrati, a nome dei quali il professor Salvemini parla. Il signor Salvemini ha risposto che io non so nulla delle cose italiane e che sono un piccolo nuovo ricco dalla testa vuota, abbagliato dagli splendori del Regina Palace Hotel di Stresa e sedotto dai canti delle sirene fasciste del Lago Maggiore. Voi applau– dite a questa risposta come ad un assoluto knock-ou_t. A questo punto è la controversia. Non ho bisogno di dire piu nulla al professor Salvemini. Come emigrato italiano egli ha il diritto di continuare la sua battaglia domestica con i suoi avversari nella stampa inglese o in ogni altra stampa che sia disposta ad ospitarlo. Ma io che non sorto 64 Nell'autunno del 1927 vi fu una controversia sulla transustanziazione fra l'arcivescovo di Canterbury e il vescovo di Birmingham, dr. Barnes. Shaw si fece gioco di entrambi. 345 BiblotecaGino Bianco

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