Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui l'adesione al Governo Mussolini, è accasciato dalla preoccupazione della piega reazionaria del Ministero, teme lo sfacelo dell'unità nazionale, piange (alla lettera) pensando al duro scotto che il Mezzogiorno farà di questa politica. Ma sul momento di dire no egli ci ha presentato le dimissioni perché sen– tiva la sconfessione e la scomunica pendergli sul capo. Tuttavia avrebbe com– piuto il gesto ove i coraggiosi fossimo stati in piu. L'anima clericale e con– servatrice del Partito è piu forte di quello che io stesso mi pensavo." Ciasca mi racconta quel che avvenne a Rionero Vulture il 13 ottobre passato. Fu la caccia ai nittiani organizzata dai carabinieri per mezzo dei fascisti. Di fascisti, a Rionero, nessuna traccia prima di ottobre. Ma in ot– tobre a Rionero entra anche il fascismo, rappresentato da un farmacista, da un ex capo guardia municipale radiato dai ruoli per indegnità e diffidato dalla polizia, un fannullone borghese, un contadino. Il 13 ottobre i fascisti danno l'assalto alla Sezione s0cialista. I contadini si difendono accanitamente finché i carabinieri intervengono apertamente a fianco dei fascisti. Allora i contadini si sbandano. E comincia la caccia. I fascisti entrano anche nelle case private. I carabinieri non vedono nulla. Un contadino è ucciso. Era quel che si voleva per atterrire la città e far vedere che i fascisti sono i padroni della strada. Ciasca e i suoi amici denunciano i colpevoli. Allora comin– ciano le pressioni sui testimoni. Questi, prima di essere interrogati dal giudice, sono chiamati nella caserma; e sono chiamati dopo; e minacciati se parlano. Si prepara cos1 il salvataggio. Il paese - dice Ciasca - non aveva mai visto di questi spettacoli: è la rovina di ogni senso di giustizia. Questo sistema npi in Puglia, l'abbiamo visto nei periodi elettorali dal 1902 al 1913, per opera di Giolitti. I fascisti hanno esteso il metodo a tutta l'Italia. O meglio, Giolitti lo estese a tutta l'Italia nel 1921; e i fascisti hanno intensificato l'uso del metodo nel 1922. In quanti comuni italiani si hanno fenom~ni analoghi a quelli di Rione– ro? Debbono essere moltissimi. In molti comuni ci sono gruppi di persone esasperate dalla ingiustizia piu bestiale. In quanti comuni vi è gente che piange morti invendicati? Il giorno in cui il regime fascista si indebolirà per dissidi interni o per un disastro di politica estera, in quel giorno in molti co-– muni si avrà uno scatenamento di vendette feroci. E bisognerà lasciare che esse avvengano. Non piu ripetere l'opera del 1919, in cui frenammo le ri– volte. Questa volta, via libera a tutti! Sarà quel che sarà. Avevo scritto ieri a Gobetti, promettendogli una lettera sul fascismo per la Rivoluzione Liberale. Il mio temperamento mi prese la mano! Ma oggi ho scritto disdicendo la promessa. Voglio stare fuori dal pasticcio, in cui tutti i partiti si sono intrigati. Le mie idee sul fascismo le scriverò su questo qua– derno appena abbia qualche ora di tempo. Avevo mandato un articolo al Secolo. E l'ho ritirato. Missiroli mf seri~ ve: "Capisco, oh se capisco! il suo sdegno. Felice lei, che può appartarsi." 9 BiblotecaGino Bianco

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