Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo in quest'ora. Peggio, forse si sarebbe detto che i socialisti coglievano la prima occasione per sfuggire alla battaglia parlamentare, la sola ormai che sia loro consentito di combattere." Tutte chiacchiere. O che forse non si sarebbe detto anche a Giolitti che le dimissioni erano partigiane, e non significavano nulla, ed evitavano la battaglia? Il motivo vero perché i socialisti non si dimisero è che sperano di accomodare la faccenda, con l'aiuto di Giolitti, da cui per– ciò non vogliono dividersi. E la prova di questo stato d'animo di opportunismo vigliacco è data dal- 1' altro documento umano: la corrispondenza alla Giustizia di G [ino] B[al.. desi] da Roma. In questa corrispondenza è spiegato che Turati non ha do– mandato al Governo "di innovarsi e di innovare in dieci giorni ma ciò che oggi si scruta è l'intenzione, sono i primi atti e la compagnia del premier." Queste circostanze fanno credere che Mussolini voglia, invece che innovare, tornare al passato. "Il grave dubbio che sorge a tutti, in questi giorni, è tutto qui. E il Presidente del Consiglio dovrebbe accorgersi che è giunta l'ora di chiarirlo" il dubbio. Dopo tre anni di assassinii glorificati da Mussolini, i deputati socialisti domandano ancora a Mussolini di chiarire il dubbio ... Mus– solini "deve trovare il modo affinché il paese dica la sua parola con sinceri– tà"; cioè deve lasciare fare le elezioni liberamente. "Turati ha denunciato che nell'attuale gabinetto due anime si agitano visibilmente": proprio cosL "Il dubbio è questo: è questa una rivoluzione che tenda ad un ritorno a vieti sistemi capitalistici," e vuole "demolire quanto di rammollito era andato for– mandosi in trent'anni di governo liberale e democratico"; oppure è un movi– mento il quale "non possa non ricordare che in Italia vi sono stati 40 anni di socialismo"? Insomma Mussolini ha fatto la rivoluzione borghese, e vuole mettersi coi socialisti per fare la rivoluzione proletaria? Questo è il dubbio dei deputati socialisti! Sperano che Mussolini si butti dalla loro parte. C'è da morire di vergogna. 21 novembre 1922 Ricevo lettera da Donati: è pienamente d'accordo con me nel vedere la situazione. Egli è stato di quelli che nel Consiglio del Partito Popolare si sono opposti inflessibilmente alla proposta di aderire al nuovo Governo. "D'Annunzio," mi scrive, "stava preparando la sua marcia per il 4 no– vembre. Siccome una parte dei fascisti si preparava a passare sotto le inse– gne del duce-poeta, Mussolini forzò gli avvenimenti per gli ultimi d'ottobre. D'Annunzio è corrucciato; e i suoi fidi annunziano grosse imprese di riscos– sa per la primavera. A Fiume, a Spalato, a Baia hanno già cominciato a crea– re grattacapi al Governo nei riguardi degli jugoslavi. Non è improbabile che il piano D'Annunzio sia in relazione coi movimenti kemalisti di Turchia, Bulgaria, Russia, Ungheria e Germania, dove pare si prepari la riscossa mi– litare dei vinti, per ottenere la revisione dei trattati. Mussolini però è soli– dale coi franco-inglesi e pare con gli stessi jugoslavi." "Sturzo era contro 8 BiblotecaGino Bianco

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