Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo opinioni estremiste la conoscenza del fatto che il primo dovere di ogni governo, quali che sieno le sue opinioni, è di governare e di far sf che i cittadini se la cavino, con la libertà o senza, col socialismo o senza, col capitalismo o senza, colla democrazia o senza. 56 Fin a quando Salvemini e i suoi amici non riusciranno a convincere l'Italia che essi si rendono conto di questa necessità allo stesso modo di Mussolini, essi non scuote– ranno il suo dominio. Quanto alla posizione del Manchester Guardian come rappresentante del liberalismo britannico, non giungeremo dunque noi mai a una intesa per definire dove finisce il socialismo o il capitalismo e dove comincia il liberalismo? Tanto il socialismo quanto il capitalismo sono metodi per provvedere ai bisogni materiali della nazione; e in questo la libertà non c'entra, perché la natura non permette scelta e non ammette scempiag– gini: o lavorare o morir di fame. Quelli che non prendono parte alla produzione, sono persone che non servono o sfruttano quelli che lavorano. La libertà è molto importante per quelli che prendono per sé tutti gli agi e lasciano agli altri la fatica, ma essa non ha nessun significato per la gente che deve lavorare otto o dieci ore al giorno affinché gli altri non lavorino affatto. Ecco perché Mussolini che ha un'amara esperienza delle dieci ore di lavoro, parla del cadavere putrefatto della libertà, mentre il capitalista che vive di rendita dice che la libertà per lui è tutto, giacché senza di essa il suo ozio non gli servirebbe a nulla. Se ogni giornata di lavoro potesse diventare quella che noi chiamiamo oggi una mezza festa, ciò che dovrebbe esser possibile in una comunità bene disciplinata, la circolazione del Manchester Guardian come guardiano dei diritti dell'o– zio verrebbe a moltiplicarsi prodigiosamente, e il signor Salvemini potrebbe profittare dell'ospitalità delle sue colonne senza cercare di screditarmi credendo cosf di screditar Mussolini. Mussolini non riuscirà mai a far scomparire la miseria e la disoccupazione, delle quali ha conoscenza diretta, a meno che non gli riesca di rompere il controllo del libe– rismo capitalista. Siccome egli è obbligato dal trattato di Versailles a tenere quella maledetta fron– tiera militare del Brennero, sarà bene che egli si metta in mente che l'Italia non può fare nel Tirolo quel che l'Impero britannico non poté fare in Irlanda e neppure nel Galles. Egli deve fare del Tirolo uno Stato libero, sul modello dell'Irlanda, nell'ambito della comunità italiana. 57 E siccome non può far tutto da sé solo e non è eterno e non è neppur certo di non finire i suoi giorni a Sant'Elena o a Chiselhurst,5 8 farà bene a provvedere fin da ora al pericolo della putrefazione del fascismo dopo che il cuore mussoliniano avrà ces– sato i suoi battiti. Qualcuno dovrà eleggere i futuri Mussolini. E sarebbe meglio che non fosse una guardia pretoriana. Le teocrazie cesaree non reggono oggi alla prova, e tutte finiscono in qualche specie di sistema par lamentare. 56 Salvemini, individuo isolato senza nessuna posizione ufficiale; Giolitti, primo ministro per molti anni, che nel 1920-21 autorizzò le autorità militari, la polizia e la magistratura a favorire il movimento fascista; Turati e Matteotti, militanti in posizioni di primo piano in quel movimento socialista, che Giolitti aveva abbandonato alle violenze dei fascisti, e Matteotti ci aveva rimesso la pelle, tutti mescolati insieme nello stesso calderone! E glorioso, e trionfante su tutti, l'eroe Mussolini, che aveva assicurato al popolo italiano pane e lavoro, e per giunta stava introducendo in Italia un regime socialista che metteva alla disperazione l'aristocrazia italiana! Questa conoscenza dell'Italia Shaw aveva raggiunta grazie alla ispirazione del suo genio smisurato. [Prima di questa nota l'edizione Guanda indica altre due note a pie' di pagina che sono però saltate. N.d.C.] 57 In quel tempo era assai viva in Germania e in Austria l'agitazione contro il malgo– verno, che Mussolini faceva della popolazione tedesca nell'Alto Adige. Shaw doveva conservarsi le simpatie del pubblico che in Germania e Austria andava ad assistere alle sue commedie e gli mandava fior di quattrini in diritti di autore. Perciò consigliava Mussolini a istituire uno "Stato libero" nell'Alto Adige, o Tirolo meridionale, mentre faceva buon mercato dello "Stato libero" italiano. Il trattato di Versailles non "obbligava" Mussolini a tenere quella "maledetta frontiera." Quella frontiera fu domandata dai negozianti italiani e fu concessa senza difficoltà, non nel trattato di Versailles, ma nel trattato di San Germain. Shaw, al solito, non poteva aprir bocca su affari italiani senza ruttare spropositi. 58 Dove mori Napoleon.e III. 338 BiblotecaGino Bianco

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