Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

G. B. Shaw e il fascismo l'ordine datomi dal Vorwaerts, l'organo della socialdemocrazia tedesca, "che chi non sa nulla stia zitto." Ma quanto egli mi disse, per quanto interessante e istruttivo, non mi fece mutare una sillaba della mia lettera. 52 Per la versione italiana, io autorizzai una modificazione su di un punto. Mi fu fatto notare che il mio parallelo fra il caso Matteotti e quello del duca di Enghien implicava che Mussolini avesse ufficialmente e deliberatamente dato l'ordine di uccidere Matteotti, come Napoleone dette l'ordine di rapire il duca di Enghien in territorio straniero e di affidarlo ad una corte marziale per la fucilazione. Matteotti non fu condannato a morte ufficialmente, fu assassinato come Tommaso di Becket. Matteotti era un giovane di fami– glia agiata, pieno di danaro e di coraggio che, per nulla intimidito da Mussolini, un giorno lo investi con una tale requisitoria che il Duce, che ha da domare un bel temperamento (ed un temperamento italiano per giunta), si lasciò andare un po' ed esclamò: "Dobbiamo ripulire questa stalla" che il Vorwaerts traduce liberamente: "È tempo di finirla con i discorsi di quest'uomo" (Es ist Zeit dass dieser Mensch nicht mehr redet). A questo punto alcuni dei suoi seguaci troppo zelanti induriti dalla guerra conclusero che gli avrebbero reso un servizio rapendo Matteotti. Cosi fecero, e vedendo che egli non era disposto a lasciarsi rapire vivo, lo uccisero. 53 Mussolini non è inglese e quindi non mostra mai di rimpiangere la morte dei suoi nemici, né abbandona i suoi amici. Ma io non ho il diritto di dire che egli ordina che sieno uccisi. Perciò autorizzai immediatamente il traduttore italiano a modificare il testo della mia lettera. 54 Un cambiamento non autorizzato fu l'omissione della mia affermazione che la "marcia su Roma" delle camicie nere avrebbe potuto essere arrestata e dispersa dalle truppe regolari se queste fossero state comandate da un governo competente ed energico. Ma avrei autorizzato anche quest'omissione se ne fossi stato richiesto. Perché dovrei domandare ad un giornale di correre il rischio di avere i vetri rotti 55 da qualche squa– drista dalla testa calda per una proposizione che non ha alcuna importanza per la mia argomentazione? Il signor Salvemini ed il Vorwaerts hanno citato questo cambiamento come la prova della malafede fascista. Ma nessun giornale inglese, che io sappia, ha pubblicato integralmente la lettera del dottor Adler. La colpa è forse anche in questo caso del tiranno Mussolini? Ora che ho chiarito la faccenda di queste alterazioni, non ho piu bisogno di insistere sul fatto che ho parlato ad un solo fascista e soltanto dopo che la mia lettera era stata scritta. Se mi trattengo ancora su questo punto, io provocherò il professor Sal– vemini a dire che io sono stato veduto a colloquio con Mister Churchill, Lord Birkenhead, Sir William Joyoson Hicks e M. Amery. Che poi io sia uscito incolume dai loro colpi per soccombere miseramente all'influenza dei turisti dell'Hotel Regina, la maggior parte dei quali non sarebbe stata capace di spiegarmi la differenza fra il generale Booth e Mussolini, quest'idea si raccomanda da ~é all'intelligenza del pubblico. Il signor Salvemini stima opportuno credere che quando io dissi che Mussolini ha conquistato la sua posizione attuale senza l'ausilio di un qualsiasi privilegio di na– scita, di denaro o di una preesistente corrente politica, io intendo dire che egli è riuscito senza il danaro dei capitalisti e senza l'aiuto dei militari. No, non sono poi un ra– gazzo. Il problema da risolvere è perché Mussolini ottenne quell'appoggio, invece di Salvemini, Giolitti, Turati, Matteotti e i loro amici, sebbene Mussolini fosse piu a sinistra di loro nelle idee politiche. La risposta, mi sembra, è ch'egli associava alle sue 152 Dunque solo dopo avere scoperto l'Italia da sé, Shaw andò a domandare al "distinto funzionario fascista" se nella scoperta non fosse incorso in qualche errore. Il distinto funziona– rio fascista gli parlò in modo "interessante e istruttivo," e gli disse su per giu quanto gli "amici antifascisti" di Salvemini avevano già detto. In conseguenza, Shaw ritenne che non fosse il caso per lui di modificare le sue opinioni. Storie da raccontare ai marinai... inglesi. 53 Questa era la versione fascista dell'assassinio di Matteotti, e Shaw la inghiotti senza di: scussione. 54 Ma il testo originale inglese rimase intatto per uso non italiano. ss Shaw trovava naturale che un giornale avesse i vetri rotti, qualora avesse pubblicato qualcosa che non piacesse a Mussolini. 357 BiblotecaGino Bianco

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