Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

G. B. Shaw e il fascismo Crede forse che i democratici accettino con soddisfazione il presente stato di cose? Crede che vi sia ancora bisogno d'insistere sui difetti del governo rappresentativo? Crede che vi sia ancora qualche cosa di originale nel proclamare che "l'idealismo de– mocratico del XIX secolo è morto e sotterrato"? Questo non è che l'ozioso chiacchiericcio di un qualunque ozioso soddisfatto, e la volgarità trionfante di un qualunque giornale "giallo." L'opera dei pensatori nel nostro tempo consiste nel ricercare quanto vi può es– ser di buono nel nostro sistema politico e nello stesso tempo sforzarsi di costruire una forma di governo che abbia basi piu salde che la democrazia del XIX secolo. Ha forse il signor Shaw abbandonato per disperazione quest'impresa? E se è cosf, pensa davvero che non vi sia altra alternativa, se non un ritorno ai sofismi di un mili– tarismo nazionalista, poggiantesi sul manganello e sul romanticismo rumoroso di Mus– solini? X Come G. B. Shaw scopri l'Italia DI G. B. SHAW (Manchester Guardian, 22 ottobre 1927) Io abbandono il professor Salvemini come caso disperato, politicamente. La sua let– tera è l'esatta conferma del mio giudizio sul liberalismo antimussoliniano e spiega come esso abbia provocato il capo dei fascisti a descrivere la libertà come un cadavere putre– fatto. Il vostro articolo è molto piu importante. Ma prima di trattare, permettetemi di rassicurare il prof. Salvemini su uno o due punti che mi toccano personalmente. È vero che io alloggiai al Regina Palace Hotel a Stresa e che lo scelsi perché era l'albergo piu comodo che abbia potuto trovare. Se me ne indica uno migliore, vi andrò la prossima volta. È vero che viaggiai in treno di lusso e che ne avrei usato uno anche piu di lusso se fosse stato possibile. Non ne ho rimorso: il meglio di ogni cosa è buono per me fin quando non riesco a trovare qualcosa di meglio. Il fatto che non viaggio in quarta classe e che non cerco in ogni città l'albergo peggiore appare a qualcuno dei miei corrispondenti liberali d'Italia un po' sospetto, un po' mussoliniano. Il Duce, essi dicono, vive in un palazzo, ha l'automobile ed ha perfino salvato un suo fratello dalla povertà. 45 Ma quando il signor Salvemini deduce da questo che io ho avuto in Italia contatti solo con fascisti duri a morire, il cui entusiasmo penetrò senza resistenza nella mia testa celebre per la sua vuotaggine, egli lascia briglia sciolta alla sua fantasia let– teraria. Io non incontrai in Italia fascisti duri a morire. E se li avessi incontrati, non so se il mio piccolo bagaglio d'italiano, quasi tutto raccattato dai libretti d'opera, m'avrebbe permesso di capire quel che essi mi dicevano. Io conosco gli ultrafascisti cosf come conosco la Primrose League, 46 solo di nome. L'aristocrazia si mostrò verso di me molto ospitale, 47 ma io ebbi abbastanza giudizio da evitare ogni allusione a Mussolini, verso il quale essa deve nutrire sentimenti pari a quelli che nutriva il fu Lord George Hamil– ton verso Charles Bradlaugh. 48 Incontrai artisti famosi che tolleravano la politica e i 4s Shaw era cosi bene informato sulle cose d'Italia che era convinto che Mussolini si fosse limitato a salvare il solo suo fratello Arnaldo dalla povertà. 46 La Primrose League è a Londra uno dei centri del partito conservatore. 47 Shaw ammette che, ignorando l'italiano, non sarebbe stato in grado di capire quel che i fascisti "duri a morire" gli avrebbero raccontato. Invece la aristocrazia italiana parla\la l'inglese, e fu "molto ospitale" con lui; ma lui delicatamente si astenne dal disturbarla par– landole di Mussolini, dato che lui ammirava Mussolini, e l'aristocrazia italiana era nella sua immensa maggioranza antifascista e freneticamente avversa a Mussolini. 43 Charles Bradlaugh (1833-1891) fu un libero pensatore inglese. Chi sia Lord George Ha- 335 BiblotecaGino Bianco

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