Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

G. B. Shaw e il fascismo VI Breve risposta ad alcune domande FRIEDRICH ADLER A G. B. SHAW (Manchester Guardian, 13 ottobre 1927) Dopo la Sua lettera del 2 ottobre, vedo che non ci è possibile intenderci sulla questione del fascismo. Sarà meglio che io mi limiti a dare una breve risposta ad alcune delle domande da Lei poste. 1) Lei domanda: "Se si poteva stabilire una dittatura in Italia cosi facilmente, perché i comunisti non stabilirono una dittatura del proletariato con gli stessi mezzi?" Rispondo che fu grande fortuna per il movimento operaio internazionale se i comunisti non tentarono mai seriamente di stabilire un regime di violenza in Italia. A parte tutte le obiezioni di principio contro la dittatura di una minoranza, siffatto tentativo sarebbe in breve fallito. E questo fallimento sarebbe stato sfruttato in tutta l'Europa nell'interesse della controrivoluzione e per giustificare la reazione, nello stesso modo in cui Ella oggi tenta di servirsi della futile occupazione delle fabbriche, che ebbe luogo in Italia allora (settembre 1920), per giustificare Mussolini. La differenza non dipende da una piu alta capacità di Mussolini di "ristabilire l'ordine," ma da ben altro. Se i comunisti avessero commesso le stesse abominazioni di Mussolini e della sua combriccola, anzi, anche se fossero responsabili per non piu che una decima parte di esse, Sir Austin Cham– berlain e tutti gli altri rispettabili amici che Mussolini ha nei governi d'Europa, tra– boccherebbero d'indignazione morale per quei delitti contro la civiltà. Data la situazione geografica dell'Italia, sarebbe stato facile metter fine all'esperimento comunista col blocco economico, o forse anche col mezzo piu drastico della guerra. Quel che non riusci contro la Russia, sarebbe stato po~sibile senza dubbio contro l'Italia. Mussolini non solo fece uso in Italia dell'olio di ricino e simili brutalità, ma è anche protetto all'estero dal favore scandaloso dell'Europa civile. 2) "Dà Lei seriamente qualsiasi valore allo status quo ante in Russia o in Italia?" Rispondo che, prima di tutto, due paesi cosi diversi nella loro storia passata e cosi diversi nelle loro condizioni presenti non possono essere messi sullo stesso piano da nessuna persona seria. Prima del marzo 1917, lo status quo ante in Russia era lo Zarismo, e Lei sa benissimo che tutti condannerebbero qualsiasi ritorno a quel regime. Ma fra il marzo e l'ottobre 1917, c'erano in Russia gli inizi di uno sviluppo demo– cratico. Io, per conto mio, rimpiango profondamente che essi siano stati eliminati, seb– bene sia difficile apprezzare con certezza quale direzione avrebbero potuto prendere gli avvenimenti in Russia alla fine della guerra. Ma in Italia, paese di gente che sapeva leggere e scrivere, ~ ognuno poteva difendere le sue opinioni senza essere minacciato nella persona, non vi può essere dubbio che l'esistenza ulteriore della democrazia era possibile. Senza dubbio, l'Italia soffri terribilmente per la guerra, ma gli altri paesi, che avevano sofferto egualmente - per esempio la Germania o l'Austria - si sono riavuti dalla catastrofe senza nessuna distruzione permanente di quelle condizioni intellettuali e morali che sono essenziali ad una esistenza umana. 3) "Dobbiamo dargli (a Mussolini) credito per la sua opera e ammettere la sua necessità e ammettere l'incapacità disperante dei sedicenti socialisti, comunisti, anarchici, ecc., a imitarlo o capirlo, o dobbiamo contim:are a gridare che l'assassino della libertà e di Matteotti sta calpestando l'Italia?" Rispondo che è fuori dubbio che errori gravi furono commessi dal movimento operaio italiano, e che la reazione non è stata lenta ad approfittarne. Ma questo non significa che dobbiamo accettare con cristiana umiltà il regime criminale, che, grazie agli sbagli degli operai, è riuscito a farsi ~trada verso il potere. Le classi medie italiane, per la loro acquiescenza e la loro connivenza col fa– scismo, hanno commesso cento volte piu sbagli degli operai. Il riconoscimento degli sbagli commes~i nel passato può essere importante per una comprensione della situazione 327 BiblotecaGino Bianco

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