Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

G. B. Shaw e il fascismo IV Una strana pretesa FRIEDRICH ADLER A G. B. SHA w (Manchester Guardian, 13 ottobre 1927) Il signor Gilles, segretario dell'ufficio internazionale del partito laburista britanni– co, mi ha fatto pervenire il testo di una lettera sul fascismo da Lei inviata ad un amico il 7 febbraio, e mi dice che a Lei "non dispiacerebbe se essa ricevesse la stessa pubblicità che è stata data al telegramma del signor Turati. 1126 È questa una pretesa veramente strana. Non è possibile dare alla Sua lettera "la stessa pubblicità" che fu data al telegramma di Turati. La Sua lettera al Daily N ews fu stampata con titoli prominenti in tutta la stampa d'Italia, mentre neanche una parola di Turati poteva apparire, dato che tutta la stampa italiana è sotto il controllo fascista. Sarebbe veramente ingiusto se io Le procurassi un'occasione per ripetere l'ineguaglianza di trattamento che esiste nelle pubblicazioni italiane. Mi sento però in obbligo di occupare un po' del Suo tempo con una risposta a questa seconda lettera che ho letto con vera indignazione. Il suo punto di vista "non rifiutare di accettare il fatto compiuto" è buono per Buddha che se ne sta seduto collo sguardo fisso. È del tutto stupefacente per un socia– lista militante. Costui non dovrebbe mai consentire ad "accettare la situazione," anche se il popolo italiano dicesse "cos1 sia; viva il Duce!" Vuole Ella permettermi di ricordarle il principio della guerra del 1914? Il giubilo della folla era una evidente realtà. Secondo la Sua opinione, allora noi avremmo dovuto cedere al fatto èompiuto. Molta gente prese questo comodo punto di vista. Ma oggi, credo, dobbiamo ammettere che avevano ragione coloro che si opposero a quel "fatto" con tutte le loro forze. Nella Informazione Internazionale, 21 io tentai di spiegare i Suoi errori come dovuti ai difetti delle Sue qualità. Ma nella Sua seconda lettera è difficile trovare niente delle Sue buone qualità. Ella si avvicina pericolosamente al punto di vista della classe do– minatrice britannica, per la quale la propria libertà e propria volontà sono fuori discus– sione, mentre è lecito pretendere dagli "indigeni" che accettino l'oppressione fascista in mancanza di meglio. Ella può qualificare come "stupida" la lotta contro la dittatura. Ma noi, abitanti di paesi che hanno dovuto combattere questa lotta, non possiamo mai "ignorare" il fatto di una dittatura. Noi sentiremo sempre simpatia per chi lotta contro di essa ovunque, e gli daremo il nostro aiuto. Non consentiremo mai a lasciarci traviare dall'idea di accettare "il fatto compiuto." "Tutta la tirannia che vidi era del tipo denunciato dalla nostra stampa capitalista come caratteristica del socialismo." Non occorre analizzare questa stranissima conclu– sione "logica." Siamo sicuri che, malgrado tutti i paradossi brillanti, Lei non ~arà la sua solidarietà alla stampa capitalista nelle calunnie contro il socialismo, né agli oltraggi del fascismo. Rimane ancora una terza possibilità: cioè che nei Suoi viaggi Ella non abbia visto né piu né meno di quanto vede un turista qualsiasi. Se questo è il caso, ogni discussione seria è inutile. 26 Non mi è stato possibile rintracciare il testo del telegramma di Turati, a cui Shaw faceva allusione. Probabilmente Shaw attribui a Turati il telegramma riprodotto da Adler nel- 1"' International Information," del 26 febbraio 1927, perché lesse il nome di Turati verso la fine, e non comprese bene di che si trattasse. z 7 Vedi a pp. 318-19 la lettera di Adler, 323 BiblotecaGino Bianco

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