Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

G. B. Shaw e il fascismo La causa di questo errore sta nel non saper immaginare le sofferenze e i problemi dei paesi senza democrazia. Bernard Shaw non riesce, come tanti suoi concittadini, a capire che cosa significa veramente vivere e lottare, in un paese in cui ogni libera espressione nel Parlamento, nei comizi, o nella stampa è stata completamente abolita. Se la lettera fosse stata pubblicata soltanto in Inghilterra, il vero suo scopo sarebbe stato manifesto malgrado i paragoni paradossali, e l'effetto educativo sarebbe stato reale. Ma Shaw dimentica che parla davanti un foro internazionale, e che quel che farebbe del bene in Inghilterra, in Italia aiuta la reazione. Infatti, l'aberrazione di Bernard Shaw ha avuto immediatamente il suo risultato inevitabile: la sua lettera è stata ripubblicata nella stampa di Mussolini con la massima gioia, mentre le afferma– zioni di Shaw furono ricevute in Italia dagli oppressi con tanta piu pena in quanto è loro negato qualsiasi mezzo di rispondere o spiegare. Gli esuli italiani a Parigi hanno espresso la loro indignazione in un telegramma a Shaw che certamente sarà approvato dall'intera Internazionale. Esso è firmato da Mo– digliani per il partito socialista, da Buozzi per la Confederazione del lavoro, da Salvi per i socialisti massimalisti, e da Pistocchi per il partito repubblicano italiano. "Ella parla di un popolo italiano che Le è sconosciuto. Ella contribuisce a raffor– zare una tirannide fondata sul sangue e sulla distruzione, una tirannide contro la quale ora cominciano a ribellarsi quegli stessi che la vollero per poter schiacciare il movimento dei lavoratori. Il movimento dei lavoratori ha reso tali servizi al cammino del nostro popolo su la via della civiltà, che i disordini occasionali del dopoguerra non possono giustificare la sua soppressione, sopratutto quando esso ha fra i suoi sostenitori martiri come Matteotti, ed esuli che sorgono in protesta contro gli assassini come Turati. "Un grande pensatore, che professa fede nel socialismo, avrebbe dovuto giudicare con minor leggerezza la tragedia di tutto un popolo." Un altro scrittore inglese conosciutissimo ha in un certo modo riparato al danno causato dalla lettera di Shaw. Nel Sunday Exspress del 6 febbraio, H. G. Wells ha pubbli– cato un articolo col titolo Cosa è il fascismo e dove conduce l'ltali'a. Con tutta l'obietti– vità di pensiero che caratterizza questo romanziere distinto, che è anche uno storico serio, egli giunge alla stessa negazione critica del regime di Mussolini, che oggi è il pensiero prevalente in tutti gli uomini civili. III Fa Mussolini bene il suo lavoro? G. B. SHA w A FRIEDRICH AoLER (Manchester Guardian, 13 ottobre 1927) Sono dolente che il mio commento agli articoli del Daily News su Mussolini, commento che il giornale intitolò Una difesa, vi abbia tanto addolorato. Voi non siete stato il solo a giungere alla conclusione che io ignoravo l'affare Matteotti e gli altri disgustosi incidenti del terrore fascista. È un errore. Li conoscevo. Anche se la stampa liberale inglese avesse taciuto, ciò che non è stato,• io ho avuto contatti con l'emigrato politico italiano, 11 del quale mi mandate la lettera, e conoscevo non solo quanto questa, 11 Nel 1926 e 1927 non vi erano in Inghilterra che due esuli italiani con cui Shaw avrebbe potuto mettersi a contatto, se l'avesse voluto: don Luigi Sturzo e Gaetano Salvemini. Essi non furono mai in relazione con lui salvo un solo incontro di Salvemini con Shaw, una sera, in casa di un'amica comune; non fu detta una sola parola di politica, e Shaw limitò tutto il suo inte– resse per le cose italiane a domandare informazioni su un'attrice. Quindi, il "rifugiato italiano" con cui Shaw affermò di essere stato a contatto, era una bugia vera e propria. 319 BiblotecaGino Bianco

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