Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo Partiti vecchi e situazioni nuove I partiti antifascisti tradizionali, tanto quelli che fan parte della Con– centrazione quanto quelli che rimangono fuori della Concentrazione, non hanno, beati loro, nessun bisogno di idee nuove. Ognuno di essi ha le sue idee, perfette, sicure, immutabili, definitive. I liberali hanno quelle di Cavour; i repubblicani hanno quelle di Mazzini; i socialisti delle tre di– verse scuole, comunisti, massimalisti e riformisti, hanno quelle dei diffe– renti Carli Marx; gli anarchici hanno quelle di Bakunin; e i popolari han– no quelle di Leone XIII. La ricetta è pronta. E ogni partito si tiene sempre pronto a mettere avanti al momènto opportuno la medicina preparata se– condo la propria ricetta per farla ingollare ad avversari e ad amici. Ognu– no cerca di approfittare delle opportunità attuali per prendere ipoteche sul futuro. Non si può fare una riunione fra antifascisti di diverse origi– ni politiche, senza che qualcuno salti fuori al momento buono a proporre un ordine del giorno, con cui tutti i convenuti dichiarano che la medicina buona è proprio quella e non un'altra. Volete la salute? Ebbene, signori Partiti Tradizionali, siate o non siate concentrati, siete tutti vivamente pregati di credere che ci sono oggi in Italia e fuori d'Ita– lia milioni di persone, specialmente fra i giovani, che non credono piu in nessuna delle vostre formule annose e venerabili, e perciò rimangono fuo~ ri di qualunque partito. Anche nelle file degli stessi partiti tradizionali moltissimi continuano a lasciarsi irreggimentare, piuttosto per forza di iner– zia che per convinzione attiva, ma sono anch'essi insoddisfatti e disorien– tati. Cavour, Mazzini, Marx, Bakunin, Leone XIII, che sarebbe il piu gio– vanetto di tutti, non bastano piu. Vi piaccia o non vi piaccia: non bastano piu. o rinnovarsi o morire. La vittoria del fascismo non è avvenuta senza una ragione. Sarà stata incapacità intrinseca delle dottrine, saranno state le mancanze degli uomini che sbandierarono quelle dottrine, il fatto sta che tutti i partiti tradiziona– li si sono rivelati inetti a resistere al fascismo. Mussolini è a Roma, e noi siamo a Parigi, a Londra, a New York, al domicilio coatto. Ora i partiti politici, come i commercianti, si giudicano in base al successo e all'insuc– cesso. Chi sviluppa la propria azienda gode fiducia. Chi fallisce, perde fi– ducia. Voi siete dei falliti. Non fatevi illusioni. Tutti, senza eccezione, siete dei falliti. Certo il successo non deve essere unica norma di giudizio. Un commerciante può fare affaroni ed essere un ladro. La impresa fasci– sta ha avuto uno sviluppo prodigioso; eppure noi preferiamo andare in giro per il mondo con le scarpe scalcagnate, piuttosto che essere azionisti di quella impresa. Ma se il successo non deve essere norma di giudizio morale, l'insuccesso, specialmente se è troppo grave, non può non essere norma di giudizio politico. I partiti politici sono fatti per vincere o per lo meno per dare la speranza di una vittoria, sia pure lontana. Partiti che su– biscono disfatte strepitose come quelle chç sOI}9 iocçate ai partiti antifa-- 298 BiblotecaGino Bianco

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