Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

L'opera degli emigrati piu necessaria. Almanaccare sulla rivoluzione in un caffè di Montmartre dicendo corna dei "capi,, perché non fanno la rivoluzione, è un esercizio assai piacevole dello spirito. Accumulare col lavoro di ogni ora le forze e le condizioni che rendano possibile la rivoluzione è meno divertente, ma è il solo metodo efficace di prepararla. Quanti giornali antifascisti si stampano in Francia? Se il denaro che si sciupa a stampare un giornale fosse impiegato a mandare un, propagan– dista o un organizzatore negli Stati Uniti, o nell'Argentina o in Tunisia, quel denaro non sarebbe punto sciupato. Beninteso che tutto questo lavoro di propaganda e di organizzazione fuori d'Italia deve essere diretto da una idea centrale: come agire sul– l'Italia? A questo problema dedicherò il prossimo ed ultimo articolo della serie. III Avere idee nuove Chiedo scusa ai lettori di Libertà se questo articolo si è fatto aspettare. Per eseguire tutto quel che si vorrebbe, bisognerebbe avere a disposizione una giornata di 48 ore. È vero che allora la somma del lavoro si raddop– pierebbe e saremmo sempre al punto di prima. Nei due articoli che ho già pubblicati, io ho cercato di dimostrare: 1) che noi antifascisti viventi all'estero non abbiamo nessuna com– petenza per indicare agli antifascisti viventi in Italia l'ora in cui debbono rivoltarsi contro la dittatura; 2) che da questo fatto non ne consegue che dobbiamo starcene con le mani in mano ad aspettare che la dittatura cada per opera degli antifa~ scisti viventi in Italia, o magari cada da sé: noi dobbiamo contribuire alla lotta comune, facendo quello che gli antifascisti viventi in Italia non pos-.J sono fare e che noi possiamo. Prima di tutto, noi possiamo far conoscere agli stranieri male infor– mati quale è la faccia vera della dittatura presente, e possiamo cosf cingere l'Italia fascista con un assedio di riprovazione morale, di avversione po– litica e di dipendenza economica, che può in breve riescirle fatale. In se– condo luogo, possiamo suscitare fra i dieci milioni di italiani che vivono all'estero, un movimento antifascista assai piu consapevole, meglio orgar nizzato, meno frammentario di quello che si è avuto finora. C'è una funzione di cui vorrei parlare in questo articolo: utilizzando la libertà di discussione di cui noi godiamo, dobbiamo preparare e fare penetrare in Italia idee nuove capaci di dirigere utilmente l'azione degli antifascisti viventi in Italia, nella lotta contro la dittatura. 297 Bibloteca Gino Bianco

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