Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

L'opera degli emigrati I prestiti in America La importanza dell'appoggio che il regime trova all'estero è evidente quando si considerano i prestiti italiani che i banchieri americani riescono a collocare sul mercato degli Stati Uniti. La crisi economica dell'estate del 1925 fu superata dal governo fascista grazie ai 50 milioni che la banca Mor– gan gli prestò in quel momento difficilissimo. E tutta la successiva politica monetaria fascista non è che una politica di debiti verso i banchieri degli Stati Uniti. Ma questi banchieri_ prestano "il denaro degli altri " cioè il denaro dei risparmiatori. Questi non si lascerebbero impegnare in affari di questo genere se non fossero ingannati dalla propaganda. Un bel giorno verrà la resa dei conti. I risparmiatori americani non vorranno piu far nuovi prestiti. Il governo fascista non potrà piu pagare con i dollari ricavati dai debiti nuovi gli interessi e gli ammortamenti dei debiti vecchi. Allora avremo il crack. D'accordo. Ma bisogna preparare i risparmiatori americani a comprendere le ragioni del crack. Se sono lasciati senza controllo in balia alla propaganda, essi saranno facilmente convinti che la colpa del crack è di noi antifascisti, e magari continueran– no a prestare i loro dollari, nella speranza di salvare gli antichi, e nella convinzione di fare un'opera filantropica proteggendo l'Italia contro il bol– scevismo. La stessa tolleranza che i governi degli altri paesi dimostrano verso la politica estera di Mussolini, si deve spiegare precisamente col pregiudizio che Mussolini salva l'Italia dal bolscevismo. I governi degli altri paesi man– dano a vuoto sistematicamente tutti i tentativi che Mussolini fa per procu– rarsi un successo a loro spese; ma aiutano sempre il duce a uscire dai pas– si difficili, in cui si caccia ogni sei mesi, senza far cattive figure, anzi lo aiutano a dissimulare gli insuccessi reali concedendogli soddisfazioni for– mali buone per la platea. Essi ritengono pericoloso distruggere il prestito, che il duce gode nei suoi seguaci in Italia, perché credono che una crisi del fascismo produrrebbe una crisi di bolscevismo in Italia. Finché questo pregiudizio non sarà demolito, specialmente in Inghil– terra e in America, il governo fascista troverà sempre all'estero appoggi economici e politici piu che sufficienti per superare le difficoltà della politi,. ca interna. Gli italiani all'estero Gli italiani all'estero sono un vasto campo d'azione in gran parte an– cora trascurato. Gli italiani all'estero sono dieci milioni. Su questi di~ci milioni, la metà, cinque milioni, in uomini e donne in età da poter parteci– pare utilmente alla vita pubblica. Il resto ·non si interessa di politica e ba– da solo alle necessità della vita quotidiana. Anche fra gli italiani che vi- 295 BiblotecaGino Bianco

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