Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo cioè la dissoluzione politica e lo sfacelo della struttura economica dell'Italia. La popolarità che Mussolini gode in molti ambienti nasce sopratutto dal- 1'antitesi fascismo-bolscevismo, che è la parola d'ordine fondamentale della propaganda fascista. Quella popolarità non si limita alle sole "classi capi– talistiche," ma penetra anche in larghe zone dei ceti medi e dello stesso proletariato, in tutti i paesi. Se Mussolini non provvedesse periodicamente a discreditarsi con i suoi discorsi pazzeschi e se di tanto in tanto scatti di violenza sanguinaria come i fatti di Firenze dell'ottobre 1925 e il program– ma del 1926, non sopravvenissero a demolire tutti i castelli in aria della propaganda, la popolarità del fascismo, antidoto del bolscevismo e sorgen– te di prosperità, sarebbe in tutto il mondo incrollabile. "E a me che me ne importa?" domanderà a questo punto il nostro buon amico Pif-paf-pum? Se i fascisti perdono il loro tempo a far circo– lare fuori d'Italia le loro corbellerie, dobbiamo noi perdere il nostro tempo ad inseguire le loro corbellerie, invece di concentrare tutte le nostre forze in quella che deve essere la nostra unica idea, la rivoluzione antifascista? La realtà è che i fascisti non perdono il loro tempo, ma lo impiegano con un profitto altissimo, facendo la propaganda all'estero. L'Italia dipende economicamente dall'estero. È questo un dato essen– ziale che deve essere tenuto presente da chi governa, o aspira a governare, l'Italia. Noi dobbiamo importare dall'estero grano, ferro, carbone, cotone, petrolio, rame, tutte le materie prime necessarie alla nostra vita giornalie– ra. Se i produttori esteri hanno fiducia nella solidità della nostra struttura economica e politica, essi fanno regolarmente i loro affari con noi, per– ché sono sicuri di essere pagati regolarmente. Se quella fiducia vacilla, essi sospendono gli affari, oppure aggravano i loro prodotti con un sovra– prezzo proporzionato al rischio che essi credono di affrontare negoziando con noi.. Finché i paesi produttori di materie prime, specialmente l'Inghilterra e gli Stati Uniti, saranno imbevuti del pregiudizio che il fascismo è per l'Italia il solo possibile antidoto del bolscevismo, qualunque tentativo di rivoluzione antifascista in Italia è destinato al disastro. La rivoluzione antifascista in Italia sarebbe considerata fuori d'Italia come una rivoluzione bolscevica; i capitalisti esteri sospenderebbero l'invio di materie prime, salvo che noi non fossimo in grado di pagare immedia– tamente. Siccome l'Italia non è in grado di rinunciare al credito estero, il risultato della sfiducia estera verso di noi sarebbe immediato: il paese sa– rebbe ridotto in pochi giorni alla fame. Il popolo italiano, come qualunque altro popolo, vuole prima di tutto mangiare e lavorare. Può affrontare alcuni giorni di crisi e di disagio nello sforzo per diventar libero. Non può morire di fame mentre si sforza di di– ventare libero. 294 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=