Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo che ci si ribelli attivamente contro l'autorità costituita. Essa ammette come legittimi soltanto due atteggiamenti: un attivo appoggio dato dal clero ad un governo amico, oppure una resistenza passiva nei confronti di un go– verno nemico. Questa è la dottrina in astratto. In realtà innumerevoli sfu– mature sono possibili in pratica, sia per quanto riguarda l'appoggio attivo, sia per quanto riguarda la resistenza passiva. La scelta di una sfumatura è dettata alle autorità ecclesiastiche dalle contingenze del momento; per esem– pio, dalla stabilità del governo amico, dalla forza del governo nemico, dalla speranza di maggiori vantaggi, dalla paura di mali maggiori, dall'opinione del basso clero e delle masse cattoliche, dalla mentalità dei vari esponenti della Chiesa e cosf via. Oggi, in Italia, i parroci e i contadini, tra cui essi vivono, sono per la maggior parte degli accesi antifascisti. Molti preti hanno dovuto subire le rappresaglie fasciste; il parroco di Argenta, don Minzoni, fu bastonato a morte dai fascisti. Se le autorità ecclesiastiche lasciassero che il basso clero agisse a suo piacimento, la sua opposizione al fascismo, senza diventare un'at– tiva ribellione, potrebbe creare serie difficoltà. Ma all'interno del partito fascista vi sono due opposte correnti: la cor– rente clericale, capeggiata da Federzoni, fautore delle piu ampie conces.– sioni possibili al Vaticano, onde legarlo alla causa fascista; e la corrente an– ticlericale, costituita dagli estremisti, che chiedono l'appoggio attivo del clero e, non trovandolo, lo pretenderebbero attraverso un largo impiego di manganello. Mussolini con una m;mo fa ampie concessioni al Vaticano - insegnamento religioso nelle scuole, restituzione di chiese e conventi confi– scati durante il Risorgimento, aperte manifestazioni di ossequio - mentre con l'altra impugna il manganello, pronto ad alzarlo. Il Vaticano, traendo il massimo vantaggio da entrambe le parti, accetta il buono e scarta il cattivo. Non sembra abbondi di candidati al martirio. Gli alti prelati che vivono a contatto della nobiltà sono per lo piu filofasci– sti. Anche i gesuiti sono in maggioranza filofascisti; un gesuita, padre Tac– chi Venturi, è uno degli intimi consiglieri di Mussolini. Il cardinale, se– gretario di Stato, Gasparri è notoriamente antifascista e oggetto di sporadi– che campagne di stampa di giornali fascisti. Ma non s'immischia nelle questioni italiane. "L'Italia," ripete fregandosi le mani, "l'Italia riguarda un altro ufficio." L'altro ufficio è monsignor Pizzarro, il rappresentante uf– ficiale del partito fascista in Vaticano. Papa Pio XI vieta al clero di immischiarsi nella lotta politica, dato che "Il regno dei cieli non è di questa terra"; cosf i parroci antifascisti sono ob– bligati a rinchiudersi nelle loro chiese ed a limitarsi ad amministrare i sa– cramenti. Ma tutti i cardinali, vescovi o gesuiti che desiderano fare pubbli,. che manifestazioni in favore di Mussolini e del governo sono certi che nes– suna superiore autorità gli ricorderà che "Il regno dei cieli non è di questa terra." Pio XI condanna severamente le dottrine ed i metodi dell'Action Française, ma deplora con moderazione le identiche dottrine e gli identici 278 BiblotecaGino Bianco

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