Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo citandone l'odio e la speranza e spingendola dovunque all'azione, disorga– nizzando e paralizzando, d'altro canto, il partito dominante e mettendolo nell'impossibilità di resistere. La prima condizione è andata preparandosi in questi anni ad opera degli stessi fascisti. Tutte le esperienze di questi anni hanno dimostrato che qualsiasi tentativo di opposizione legale ha portato ad una nuova of– fensiva delittuosa, procurando un nuovo giro di vite di leggi "normalizza– trici." Gli avversari della dittatura sono quindi costretti a riconoscere di doversi arrendere come animali braccati, oppure di dover abbandonare la legalità e ricorrere alla lotta rivoluzionaria. Il peggiore dei debiti di Mussolini contro la nazione italiana è quello di aver ostruito, con la distruzione di ogni fiducia nell'integrità della ma– gistratura e con la soppressione di tutte le libertà e delle istituzioni rap– presentative, le valvole di sicurezza attraverso cui può scaricarsi il vapore nei momenti di tensione. Chi pretende che Mussolini ha scongiurato il pe– ricolo di una rivoluzione in Italia, afferma il contrario di ciò che è vero. Nel 1922, quando Mussolini si impadron( del potere, il pericolo di una rivoluzione era passato. La dittatura fascista ha creato un nuovo pericolo di rivoluzione, assai piu grave di quello che esisteva prima del suo trionfo. Ma se manca la seconda condizione, l'insofferenza, anche se esaspera– ta, non può determinare una rivoluzione; se manca cioè l'incidente che mette in moto in tutto il paese l'intera massa degli avversari. Il delitto Matteotti, del giugno 1924, avrebbe potuto costituire il se– gnale di una rivolta del genere. Ma l'opinione pubblica era impreparata. Capiterà ancora un momento simile? * È vano sperare che la dittatura fascista possa cadere a causa dei con– flitti interni fra i fascisti. Il fascismo è in realtà agitato da violenti con– flitti: tra i sedicenti "Samurai," i piu furbi si sono già installati in como– de poltrone, ma molti fanno ancora la fila. Mussolini moltiplica i funzio– nari, ma non è facile trovare posto per tutti, e sempre nuovi "Samurai" si presentano. Cos(, la lotta tra gli "arrivati" e i "non arrivati" si fa ogni giorno piu aspra. Il quindicenne Zaniboni, che attentò alla vita del duce il 31 ottobre 1926, era un fascista dissidente. Ma, davanti al pericolo di una rivolta antifascista, nonostante i litigi domestici, i fascisti presenteranno sempre un solido fronte. I loro conflitti interni aumentano indubbiamente il loro senso di insicurezza e possono condurli a qualche attacco di follia ma, da soli, non basteranno a deter- mmare una cns1. • È altrettanto vano sperare che una grave crisi economica conduca ad una crisi politica. Gli italiani hanno una capacità incredibile di stringere la cintola; durante la guerra hJnno sopportato un tenore di vita cui non 276 BiblotecaGino Bianco

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