Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Mussolini, il papa e il re tro la polizia. È cosi'.sicuro di godere delle libere istituzioni, che non può concepire un paese civile in cui queste non esistano. Non si rende conto che in Italia tutti i mezzi legali diretti ad esprimere la propria volontà, so– no vietati. Le associazioni sono state disciolte; il diritto di associazione non esiste piu; le elezioni soppresse o falsificate; la stampa ridotta al silenzio; gli antifascisti sono sorvegliati, la loro corrispondenza intercettata, le loro case perquisite; una sezione della polizia, detta milizia, commette di fatto i peggiori delitti contro tutte le libertà personali e politiche; l'altra sezione, la polizia vera e propria, è paralizzata dalla milizia e dai suoi complici; i magistrati non si danno da fare quando uomini appartenenti al partito al potere sono coinvolti in delitti politici; gli antifascisti, se sospettati di atti– vismo politico, sono imprigionati, esiliati, confinati, bastonati, uccisi. In realtà, cosa potrebbe un italiano di idee liberali e contrario alla vio– lenza per "ribellarsi" alla dittatura fascista? A cosa serve la forza morale contro un partito il cui vanto è di aver raggiunto il potere con la forza, e che intende mantenerlo con la forza? Le parole ribellarsi, resistere, opporsi non possono avere oggi 1n Italia che un solo significato: contrapporre la forza alla forza. Ma contrapporre la forza alla forza non è un problema facile. Esempi di vendetta e di rivolta individuale si verificano sporadicamen– te, ma le esasperate azioni individuali non servono a nulla contro una dittatura capace di disporre rapidamente di potenti forze militari. Quando in una città si manifesta un'esplosione di esasperazione, spesso i fascisti scompaiono per alcune ore, per tema di una rivolta generale. Ma la mili– zia è presto mobilitata telefonicamente dalle città vicine, e le rappresaglie riportano il luogo ad uno stato di terrore piu opprimente di prima. Nelle rivolte di carattere esclusivamente locale, i fascisti saranno sempre vincito– ri. Si può combattere la dittatura soltanto mediante una sommossa genera– le di tutto il paese, per cui i fascisti, attaccati ovunque, non abbiano la possibilità di concentrare le loro forze. Ma una sommossa generale presenta delle formidabili difficoltà di or– dine tecnico. Soltanto il romanticismo di un collegiale potrebbe prospettarsi · · un'organizzazione rivoluzionaria che, estesa in tutta l'Italia, distribuisca 1 le armi e si tenga pronta ad attaccare simultaneamente agli ordini di un comitato centrale. Una grande organizzazione centralizzata implica gros– se spe!le, e gli antifascisti non sono appoggiati dai banchieri, dagli indu– striali o dai grossi latifondisti. Inoltre la polizia la scoprirebbe rapidamen– te, consegnerebbe i suoi membri alle rappresaglie fasciste. La storia dimo– stra come nessuna rivoluzione sia mai avvenuta attraverso una vasta orga– nizzazione dotata di comitati centrali. Le grandi società segrete servono • unicamente ad arricchire le spie. In una grande nazione la rivoluzione può scoppiare soltanto se duè circostanze coincidono: un'esasperata inquietudine in larghi strati della popolazione e un evento nazionale che agiti profondamente la gente, ec- 275 BiblotecaGino Bianco

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