Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fasci.rmo lenza del fascismo, egli esprime l'opinione di quella parte della Chiesa Cattolica Romana ch'è formata dai curati. Quando è cordiale verso Mus– solini, esprime i sentimenti che gli stanno piu a cuore. PRESIDENTE: Abbiamo altri tre minuti e credo che forse la migliore maniera d'u– sarli è di rivolgere una domanda a ciascuno dei due oratori e pregarli di rispondere entro questo tempo. Una domanda rivolta al prof. Roselli è questa: Come difende il prof. Roselli il trattamento delle minoranze germaniche nel Tirolo Meridionale? RosELLI: Vi fu un famoso umorista americano che disse che la notizia della sua morte era stata grandemente esagerata. Il trattamento delle minoranze germaniche nel Tirolo (e se sono H, altri uomini ed altri paesi devono accollarsi la colpa tanto quanto l'Italia, e piu di me) è migliore di quello di molte altre minoranze, le di cui lagnanze sono raramente rese pubbliche da gente che cerca solo di trovar da dire su quello che fa l'Italia. Vi sono 3.000.000 di tedeschi nella Cekoslovachia su d'un totale di 9.000.000 d'abitanti, ma ben poche lacrime di coccodrillo sono sparse per loro. Le minoranze delle Rumania vennero a galla solo al tempo della visita d'una ben nota testa coronata che fece grazia a questo paese della sua presenza. Ma dacché un piccolo gruppo di tedeschi fu annesso all'Italia da una pace nella quale l'Italia non fu trattata con generosità in nessun posto fuorché nel nord, dove le sue frontiere geografiche furono ristabilite, dacché quelle poche centinaia di migliaia di tedeschi divennero una parte dei 42.000.000 di abitanti dell'Italia unita, la gente ha protestato seriamente per tali cose come il supposto e non reale diniego del diritto d'a– vere l'albero di Natale a Natale, che poi si seppe non era vero. Non sono qui per difendere quello che fece il trattato di Versailles od alcun altro dei trattati che formarono la fondazione della pace rappezzata d'oggi. Domando solo, in nome dell'equità, perché quando l'Italia, con un tremendo bisogno d'espansione, ebbe negata l'eredità delle colonie tedesche, ebbe negata la sua porzione nella divisione della Turchia (che i suoi alleati non ebbero negata), fu additata a tutto il mondo com usurpa– trice di terre ed imperialista nell'Adriatico, mentre gli altri fecero di fatto tutto ciò che gli garbava, perché quando l'Italia fu trattata generosamente in un punto e solo in uno non dobbiamo trovare uno spirito piu largo e piu gentile in coloro che dovrebbero con– siderare l'intero trattamento delle minoranze come un insieme indistinguibile ed indivi– sibile? PRESIDENTE: L'ultima domanda, ch'è rivolta al prof. Salvemini è questa: Il prof. Salvemini dice che i fascisti sono una minoranza e che la maggioranza de– gli italiani sono antifascisti. Come prevede, se la sua versione è vera, che la maggioranza giammai diventi il partito dominante d'Italia? SALVEMINI: Le genti d'Italia hanno una capacità meravigliosa di resi– stenza passiva. Resistono passivamente per anni ed anni, ed un bel giorno si svegliano, quando non si crede che siano capaci di svegliarsi. Non posso prevedere quando saranno in grado di prendere in mano il lovo avveni– re. Ma sono del tutto sicuro che un giorno prenderanno in mano il proprio avvenire, ed è nostro compito di stare al loro fianco e dar loro l'esempio di non cedere. 270 BiblotecaGino Bianco

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