Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo le non ha bisogno d'affaticarsi troppo per incassare il denaro poiché il de– naro viene da se stesso. I lavoratori sono divisi in due gruppi: una parte dei lavoratori, se mostrano segni di fedeltà nazionale, cioè se s'iscrivono al partito fascista, sono ammessi nell'unione; gli altri rimangono fuori dell'unione, pagando il contributo. E se un lavoratore d'una unione fascista dà segni di non es– sere piu fedele dal punto di vista nazionale, cioè a dire, se non è d'accordo col segretario, viene messo fuori e continua a pagare. Questa è la legge. MR. R1LEY: Vuole il prof. Salvemini dirci chi tira i fili dietro a Mussolini? SALVEMINI:Anzitutto v'è la "mano nera" degli alti generali capitana– ta dal duca d'Aosta, il cugino del re. Il secondo gruppo è formato dai grandi industriali. Per esempio, il signor Agnelli, direttore della fabbrica d'automobili Fiat. V'è pure un certo gruppo di grandi proprietari di terre, uno dei quali è il presidente del Senato, senatore Tittoni. Indi vi sono pa– recchi banchieri grossi. Questi sono gli uomini dietro a Mussolini. Non so se volete i nomi uno per uno; sarebbe una lista piuttosto lunga. MR. LAIDLER: Posso domandare al prof. Salvemini cosa è successo al movimento delle cooperative sotto il regime fascista? SALVEMINI:Nel 1920 avevamo in Italia 15.000 cooperative appartenenti a tutti i vari partiti. Durante la guerra civile e durante i primi anni del governo fascista tutte le cooperative a tinta socialista o democratica cristia– na furono diroccate o sciolte. Ora i fascisti, dopo aver sfasciato o sciolto molte cooperative, stanno cercando di costruire un nuovo sistema di coo.– perative. PRESIDENTE:Mentre voi preparate il resto delle domande, chiederò al conte di Re– vel, un fascista molto prominente in questo paese, se vuol parlare per due o tre minuti. CoNTE TttAON 01 REvEL: Sono fascista. Ho solo tre minuti, quindi starò all'essen– ziale. Il prof. Salvemini accusò i fascisti di usare statistiche false. Son contento di vedere che i nemici del fascismo usano tutte e quattro le specie di bugie. Dicono che Mussolini è una comparsa. Ciò mi rammenta quello che udii [nella city] pochi giorni prima che la United States Steel Corporation votasse il dividendo sulle sue azioni. Chiedevo se un tale credeva che la United States Steel Corporation voterebbe o no dei dividendi sulle azioni e quali credeva fossero le idee del giudice Gary, e mi rispose: "Ma ... il giudice Gary è solo l'impiegato principale di Mr. George Baker e di Mr. J. P. Morgan." Musso– lini, probabilmente è nella stessa posizione del giudice Gary. Desidero dire poche parole sull'Italia del 1922. Non parlerò di statistiche. A noi fascisti non piacciono tante statistiche. Ci piacciono i fatti. Andai alla biblioteca e presi i resoconti del Corriere della Sera, sicché non vi può essere alcun dubbio sull'autenticità di questi fatti. Mostrano che l'ultima fabbrica occupata nel 1920 fu lasciata alla fine di settembre 1920. Vi dirò un'altra cosa. Io partii dall'Italia nel marzo 1921 e le bandiere rosse erano ancora su tutte le fabbriche. Nel luglio 1922 ebbimo una crisi di gabinetto che durò piu di dieci giorni. Nessuno voleva prendersi il governo. Il signor Giolitti fu incaricato di farlo ed egli disse che non si sarebbe nemmeno disturbato di venire a Roma in quella 266 BiblotecaGino Bianco

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