Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul f ascistno MR. McDoNALD: Il prossimo oratore, ed il solo altro oratore annunziato oggi, è il dott. Roselli. Il prof. Roselli è professore di lingua e letteratura italiane al collegio Vassar. Egli è ex-attaché dell'Ambasciata italiana a Washington, servi con distinzione durante la guerra e gli fu data la. decorazione della Corona d'Italia nonché la Croce letteraria italiana. Sia– mo grati al prof. Roselli per aver parlato per noi in Boston ed altrove e siamo felici di dargli qui il benvenuto. Il prof. Roselli! ROSELLI: Signor Presidente, Signore e Signori, Pochi mesi addietro, quando era divenuto popolare il lanciar fango alla gloriosa figura di Giorgio Washington, quando il padre del paese era accusato di tutte le specie di malfatti e di delitti, d'ubriachezza, di bestemmia, di libertinaggio e di tutte le specie di vizii, del tutto contrari all'idea generale che il pubblico americano s'era formato del– l'alto patriota e del chiaro capo della Rivoluzione, Calvino Coolidge, Presidente degli Stati Uniti, quando fu informato dell'irrimediabile immoralità del suo celebre predecessore, diede uno sguardo alla meravigliosa veduta che s'estende davanti alla Casa Bianca, additò uno dei piu gloriosi monumenti mai eretti da un popolo grato, e quietamente, com'è sua abitudine, disse: "Il monumento è ancora in piedi." Inclino a credere che la storia guarderà Mussolini alla stessa maniera larga e con simpatia negli anni a venire, poiché nel discutere le condizioni politiche, economiche e sociali che prevalgono in Italia oggi, io devo, per giustizia, rammentare a quest'uditorio, che s'allarga oltre i mille e quattrocento qui convenuti, che l'Italia ha peculiarità proprie d'ordine storico, climatico e di razza, che devono tenersi in conto prima di giudicare in fretta qualsiasi regime esistente in quel paese. Queste peculiarità non devono essere fraintese in modo da far credere che io voglia scusare alcuno degli errori palpabili, le esagerazioni grottesche, ed anche i delitti brutali che sono stati commessi da membri dello stesso partito politico al quale appartiene il primo ministro d'Italia e che l'hanno spesso irritato ed addolorato oltre misura. Posso liberamente dir ciò, perché ho la rara fortuna d'essere qui come un non fascista, come un critico simpatizzante che ha sistematicamente rifiutato d'appartenere all'organizzazione fascista, d'essere qui come un uomo che si è cosi completamente, cosi onestamente, se posso usare quest'avverbio, astenuto dal fare da portavoce non ufficiale dei membri del partito stesso, che un distinto gentiluomo, il quale condivide l'onore del tavolo degli oratori e ch'è il capo di tutti i fascisti di questo paese, non m'ha veduto e non ha avuto mie nuove sin dal giorno in cui, sette mesi or sono, quando curiosità e cortesia insieme mi spinsero al suo ufficio per la mia prima ed ultima visita. Quindi, piacciavi di non ritenere le asserzioni ch'io possa fare in riguardo al fa– scismo come dichiarazioni ufficiali del partito fascista. Io sono solo una persona, bilingue in espressione e binazionale in reazioni mentali, che conosce la sua nativa Italia alquanto bene ed è capace di guardare quel paese da un punto di vista lontano e vicino ad un tempo: distante per il mio ritorno costante agli Stati Uniti, ospite dei miei amici ame– ricani (le mie occupazioni qui mi mettono in grado di vedere da un angolo di chiarezza visiva non usuale ciò che accade nella Penisola); vicino per ragione delle mie visite annuali, ora ripetute per un quinto di secolo, al mio paese di nascita. Permettetemi di fare uso di questa bilateralità nello spiegare a voi nordici come le condizioni peculiari d'Italia influiscono sull'applicazione pratica d'una idea politica nella quale noi tutti crediamo teoricamente: la libertà. A voi qui presenti, in generale, questa parola rammenta i giorni in cui imparaste ad amare e riverire questo ideale, che divenne pure il fondamento meraviglioso del vostro potere politico. Ogni ragazzo e ragazza delle scuole secondarie ha scritto dei saggi su di esso o s'è dato a voli oratori per procla– mare davanti al resto della classe il suo imperituro amore per la libertà, e piu tardi ha cercato di uniformarsi alle sue vedute nella migliore maniera possibile coll'uso della scheda, applicazione pratica della libertà com'è organizzata per volere ed uso del popolo 254 BiblotecaGino Bianco

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