Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Il "complotto" contro Mussolini1 Dopo aver causato per parecchi giorni grandissimo trambusto, l'atten– tato alla vita di Mussolini si è oramai ridotto a proporzioni cosi modeste che il governo fascista ha ritenuto opportuno pubblicare un ukaze che proi– bisce ai giornali di fornire qualsiasi informazione "non ufficiale." Tutti sanno però che Mussolini non ha mai corso il minimo pericolo, dato che le vaghe intenzioni di Zaniboni erano già state denunciate dalla sorella alcuni mesi prima e, piu tardi, dal suo falso complice, Quaglia. Inoltre, la posizione della finestra, che si dice sia stata scelta da Zaniboni per siste– mare il suo fucile, avrebbe resa impossibile la mira. E proprio il giornale fascista L'Epoca di Roma ha riportato che, sulla famosa finestra dell'Hotel Dragoni, non c'era nessun fucile. Si dice che la polizia abbia scoperto l'ar.– ma micidiale, smontata e nascosta in una valigia di Zaniboni. Forse, un bel giorno, sapremo che anche il fucile è stato un parto della fantasia! Uno strano tentativo di "assassinio," che la polizia ha seguito giornalmente, per scoprirlo proprio il 4 novembre, giorno della celebrazione della vittoria, nella quale tutte le "Camicie Nere" erano mobilitate. Naturalmente la scoperta dell'attentato è stata accompagnata dalla sco– perta di un "complotto." È dovere di ogni "buon italiano" credere nel com– plotto. La Voce Repubblicana di Roma, che ha parlato di un "presunto" complotto, è stata sospesa. Torrigiani, gran maestro della massoneria, accu– sato pubblicamente di aver dato a Zaniboni una somma di denaro, ha smen– tito il fatto, ma il governo ha vietato la pubblicazione della sua smentita. I giornali fascisti hanno annunciato che l'ex deputato Zaniboni era uno dei membri del partito socialista unitario. Di conseguenza, il partito so– cialista unitario (qualcosa di piu o meno simile all'ala destra del partito laburista inglese) ritenuto complice del complotto, è stato disciolto, ed il suo giornale, La Giustizia, sospeso. In realtà, come tutti sanno in Italia, Zani– boni lasciò il partito socialista unitario nell'estate del 1924 e chi ha un mi– nimo di conoscenza della vita politica e dei personaggi politici italiani, sa perfettamente che i leaders del partito socialista unitario possono trovarsi dovunque fuorché in un complotto. Il tentativo di "assassinio" ed il complotto si sono verificati proprio al momento opportuno. Il Senato stava per iniziare la discussione sulle leggi che consentono al governo di sopprimere legalmente ogni libertà di stampa; che gli permettono di licenziare qualsiasi funzionario non di suo gradi– mento, compresi i magistrati; che lo autorizza a privare del carattere elet– tivo gli enti amministrativi di due terzi dei comuni italiani; e che minac- 1 Da "The Labour Magazine," 25 dicembre 1925. [N.d.C. J 239 Jibloteca Gino Bianco

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