Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo perché sfruttano il popolo italiano per mezzo del fascismo, sia per paura di rappresaglie da parte del governo. In questa atmosfera di filofascisti e di gente terrorizzata, gli uomini di affari si persuadono facilmente che tutto funziona in modo splendido. I turisti che visitano l'Italia sono, d'altra parte, contenti che "i treni viaggino in orario"; vanno in giro per vedere se quadri, statue e monu– menti sono ancora al posto dove li situa il Baedecker; si divertono alle parate con cui i fascisti tentano di distrarre il popolo, tenendo viva la tra– dizione di "nazione carnevalesca"; e lasciano l'Italia convinti che tutto vada nel migliore dei modi, nel migliore dei modi possibili e che il popolo ita– liano sia completamente soddisfatto del proprio governo e della propria sorte. Gli uomini d'affari e i turisti sanno assai di rado l'italiano, e questo non è un delitto. Se sanno l'italiano, occupati dalle loro vacanze e dai loro affari, non hanno il tempo di leggere i giornali italiani, e anche questo non è un delitto. È invece un delitto parlare di situazioni che non si conoscono, trattando con leggerezza le sofferenze di tutto un popolo. Gli inglesi che scrivono sull'Italia devono sopratutto riflettere alla responsabilità che si as– sumono con i loro scritti. La Gran Bretagna è per gli italiani non solo il paese della libertà, ma anche il paese della lealtà. Noi ricordiamo sempre con gratitudine quei nobili inglesi che aiutarono Mazzini, partecipando all'opera della nostra redenzione nazionale e che fecero quasi da padrini all'Italia nascente. Noi italiani vediamo in ogni inglese qualcosa di Gladstone che, con generosità e facondia, sostenne la causa dell'Italia meridionale contro la dinastia bor– bonica, stigmatizzandone il regime con l'appellativo di negazione di Dio. Quando, in libri e giornali inglesi, leggiamo ingenue e vergognose lodi della dittatura fascista, siamo colti da stupore e da delusione. Ci doman– diamo: sta forse perdendo anche l'Inghilterra la sua fede nella libertà, leal– tà, verità, e giustizia? Sta forse precipitando l'Inghilterra al nostro livello, anziché innalzarci noi al suo? Se le forze del bene cedono anche in Inghil– terra, ciò significa che tutta l'umanità sta avviandosi verso la degradazione morale. Come si può allora osare di vincere in Italia le forze del male? Sono sicuro che se gli inglesi che trattano tanto leggermente la nostra sof– ferenza, vergogna ed angoscia potessero rendersi conto di tutto il male che fanno, cambierebbero il loro atteggiamento. Di solito gli uomini fanno il male non per consapevole malvagità, ma per mancanza di immaginazione. Cordialmente un italiano 238 BiblotecaGino Bianco

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