Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui Tittoni, nella primavera, credo, del 1909, propose una conferenza in– ternazionale per "prendere atto dell'annessione." Aehrenthal era contentissi– mo della proposta. Ma intanto Biilow mandava l'ultimatum alla Russia, at– teggiandosi a salvatore dell'Austria. Aehrenthal fu molto seccato di que– sto eccesso di zelo. Liitzow spiega la nuova politica di Di San Giuliano dopo il 1909 con la sua preoccupazione del pericolo di una vittoria slava sull'Austria; voleva conservare lo statu quo balcanico; e perciò appoggiava l'Austria, come po– tenza conservatrice. Nel 1893 Liitzow era chargé d'affaire a Parigi; conosceva bene Res– mann. Crispi spazzò via Resmann perché lo trovava poco energico. Quando avvennero i fatti di Aigues Mortes, ci fu pericolo di guerra. Re Umberto era esasperato e diceva a Resmann che occorreva farla finita una buona volta. Liitzow trova che il governo austriaco mettendosi a chicaner nel lu– glio del 1914 sull'articolo VII della Triplice mostrò una inintelligenza inau– dita. Attribuisce tutta la responsabilità della rottura fra Italia e Austria al– l'a~basciatore Merey, un cretino, che credeva colle prepotenze di spaventare il governo italiano, e che non credeva possibile un intervento dell'Italia nel– la gu..:~!a· 28 giugno Ho visto oggi Pieraccini. Pur di buttar giu Mussolini, si alleerebbe col diavolo. C'è molta disoccupazione; il governo fascista licenzia impiegati al– la malora; troppa gente soffre, che non vuol soffrire. È l'eterna mentalità riformista: lo Stato deve dare a mangiare ai disoccupati; non si va al di là di quest'idea. Pieraccini conferma quel che mi diceva Jahier: il Torre licenzia i fer– rovieri migliori solo perché organizzatori. Un ferroviere di 41 anni, certo Tavanti, socialista riformista assai moderato, senza mai punizioni, con qua– si nessuna assenza dal lavoro, è stato licenziato per avere partecipato agli scioperi dal 1914 in poi. Chiamato a scolparsi ha risposto che dello sciopero del 1914 non si deve scolpare, perché fu voluto e glorificato da Mussolini. Della sua fedeltà di organizzato è fiero, perché ha contribuito cosf a con– quistare ai ferrovieri le 8 ore, che Mussolini ha dichiarato conquista intan– gibile, della sua opera approfitteranno altri; egli è lieto almeno di questo. Ho domandato a Pieraccini come mai nel novembre passato, quando Mussolini fece il primo discorso insolente alla Camera, i socialisti non pen– sarono di dimettersi in segno di protesta. Mi ha risposto che il discorso di Mussolini non colpiva i socialisti, ma i gruppi della maggioranza, che era– no stati incapaci di governare; quindi i socialisti non avevano motivo di offendersi proprio essi. Sono rimasto senza fiato. 221 · BiblotecaGino Bianco

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