Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui esercito, la cui alta gerarchia non sarebbe piu frenata dalla fedeltà, per quan– to equivoca, al re. Facchinetti, che è qui con Ghisleri, mi telefonò che sarebbe venuto a trovarmi a Firenze per parlarmi. Vorrà forse reclutarmi per un movimento antidinastico. Staremo a vedere; e diremo di no. Riveduto Torraca. Parlò ieri con Alberto Beneduce. Questi gli disse che un mese fa sarebbe stato impossibile trovar denaro per un settimanale antifascista; oggi spera di trovarlo. Domani si ritroveranno. Io ho detto a Torraca che non c'è nulla di male se si fa dare dei denari per metter su un settimanale, purché il denaro sia dato in piena fiducia, senza impegni e senza comitati di vigilanza. Visto Donati, con Fuschini e don Vercesi. Donati teme una crisi a de– stra, a base militare-nazionalista-salandrina. I nazionalisti lavorano in que– sto senso, eccitando Mussolini con lo spauracchio di una concentrazione par– lamentare contro di lui intorno a Giolitti. Cos.1. siamo presi nella morsa di un' accentrazione militarista o di un ritorno ai vecchi uomini della democra– zia di malvagia memoria. Gli accordi, che sembravano possibili col grup– po del Mondo e con Albertini, si sono allontanati in questi giorni. Don Sturzo detesta Mussolini, ma detesta Giolitti, e non si fida né di Albertini, né di Amendola. Domani Donati vedrà Albertini e cercherà di vedere se è possibile accordarsi. Io ho insistito sulla necessità di preparare una successione Albertini– Badoglio-Sturzo-Amendola-Buozzi. Don Vercesi e Fuschini consentivano con me. Ma Fuschini teme che don Sturzo non veda cos1 la situazione. Don Sturzo non si fida della sinistra. Donati diceva: "Quella gente là ha la psicologia del profittatore, non dell'oppositore; stanno ad aspettare che altri facciano l'opposizione, per en– trare in campo all'ora utile e mietere quel che gli altri han seminato." Io ho risposto che bisogna, gli uomini, prenderli come sono: un qualche spazio nella nuova combinazione occorrerà bene riservarlo anche ad alcuni meri– dionali, che sono la base della sinistra. Ma un ministero d'affari a cui il re avesse dato lo scioglimento della Camera, potrebbe sfidare anche i meri– dionali ed averli ai suoi piedi. Sulla riforma elettorale i deputati si sono impegnati a votare il colle– gio unico nazionale con rappresentanze regionali. Anche don Sturzo è fa– vorevole a questo sistema. E anche Donati. Ma io, appoggiato da Fuschini e da don Vercesi, ho combattuto questa soluzione come un enorme errore, anche dal punto di vista popolare. Quando avranno dato a Mussolini il mo– do di farsi il plebiscito nel collegio unico nazionale, chi potrà piu liberare l'Italia da Mussolini? Donati è rimasto assai scosso. Ha detto che si poteva rifiutare la riforma Mussolini sui dettagli. Fuschini era pessimista, pensa che gl'impegni dei popolari sono oramai definitivi: "siamo imbottigliati." Visto Canepa. Siccome ieri sera il deputato nazionalista ex fascista Mi– suri, fu mezzo ammazzato a bastonate sulla testa dopo avere fatto alla Ca- 213 BiblotecaGino Bianco

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