Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Prefazione tifascista. Ma pur affiancandosi· ad essi·, non poteva accettare la dittatura comunista perché il suo irriducibile programma minimo era il metodo della libertà. E perciò rispondeva: No a qualunque partito pretendesse da Giu– stizia e Libertà un'adesione esclusiva. 1 In altri arti'coli profetici (usciti in Giustizia e Libertà del 21 giugno e del 30 agosto 1935) Salvemini commentò l'impresa etiopica, fin da quando Mussolini cominciò a urlare "con gli occhi fuori della testa" che nessuno doveva intervenire nella sua vertenza con l'Abissinia, ben sapendo di "urlare contro il nulla." Di urlare cioè, esclusivamente per la platea italia– na, dal momento che il Foreign Office era legato dagli accordi avallati da sù· Austin Chamberlain fin dal dicembre 1925, e con la Francia s'era inteso nel gennaio 1935. D'altronde (Salvemini precisò quindi in The Contempo– rary Review del settembre 1935) "un Mussolini, un Hitler non possono far altro che la guerra ed avere i'l coraggi·o di non rimandare troppo a lungo la loro guerra ... È strano che Mussolini abbi·a aspettato per tredici anni. Perché ha aspettato tanto? Perché fino al 1935 non si era ancora assicurato la necessari'a complt"cità delle potenze europee." Ai prz"mi del 1936, sottoscrisse (t"ruieme con gli amici e compagni di lotta emigrati in America, Max Ascoli, G. A. Borghese, Michele Cantarella, Guido Ferrando, Lionello Venturi) una lettera aperta intitolata E dopo Mussolini? Manifesto agli antifascisti degli Stati Uniti. Essa comparve per la prima volta, il 2,6 gennaio di' quell'anno, nel New York Herald Tribune, e fu poi riprodotta in numerosi altri giornali americani e inglesi. "In questo momento di terri'bi'le prova per il popolo italt'ano," il manifesto concludeva, "quando anche molti di coloro che sono stati complt"ci dei de– litti di Mussolini· chiedono: 'E dopo?' noi rispondiamo: 'Italia.' Esisteva un'Italia prima di Mussolini. Ci sarà un'Italia dopo di lui, un'Italia libera nel consesso delle nazioni·." Intanto Salvemini pubblicava, nel 1936 e '37, sparsi articoli e recensioni polemiche di scrùti americani e inglesi sul fascismo. Nel 1938 scrisse la pre– fazione al libro di Carlo Rosselli, assassinato col fratello Nello il 9 giugno 1937, Oggi in Spagna domani in Italia ( uscito nelle edizioni di Giustizia e Libertà). Riprese qui'ndi e approfondi il tremendo tema nel saggio L'assas– sinio dei fratelli Rosselli ( già edito nel Mondo del 14 e 21 agosto 1956, e quindi, nel 1957, in No al fascismo). * Questi due scritti integranti'si' a vicenda (con i quali si chiude il volu– me) sono un affettuoso profilo morale di Carlo e Nello Rosselli e un preciso atto di accusa contro il fascismo e contro Mussolini·. 1 Cosi in una conferenza su Errico Malatesta, tenuta a Hooken, il 18 dicembre 1932. XXII BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=