Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo la comincerei a fare dopo la vittoria. Senza queste condizioni non m1 muo– verei. Mentre ero a leggere nella Biblioteca della Camera, è passato Baldassar– re, mi ha riconosciuto, si è fermato a parlarmi. È salandrino, e antifascista. Trova che Carnazza è un malfattore; la sua politica ferroviaria è criminale; è fatta a vantaggio di Naldi. Mussolini è ricattato da Naldi, da Bazzi, da Barrère, da chiunque gli ha dato denari. Crede che i fascisti si reggeranno a lungo. L'ho scosso profondamente in questa sua idea. Nel Mezzogiorno i fascisti avrebbero potuto attirare a sé "tutta la parte sana" (cioè la sua, e quella di Salandra), ma stanno respingendo tutti per la loro intransigenza, che nasce dal fatto che tutti vogliono essere deputati. Dopo la vittoria dei fascisti, ci fu nel Mezzogiorno un travasamento in massa di elementi anche socialisti [nel nazionalismo]: il partito nazionalista era "le(gittimo ") 26 ; il solo di cui la esistenza fosse permessa fuori del fascismo: entravano nella orga– nizzazione permessa fuori per potere agire contro. A Termoli, centro ferro– viario, sorse un gruppo di "cavalieri del re," in cui entrarono molti ferro– vieri ex socialisti. Anche in altri comuni pugliesi si estese il movimento. Ma fu subito represso. E la fusione fra nazionalisti e fascisti fu voluta da Mus– solini per evitare il disastro di una lotta in tutto il Mezzogiorno. Nelle settimane, che precedettero la "marcia su Roma" i nazionalisti si dettero un gran da fare per estendere la loro organizzazione in Roma e provmcia. Mi confermano che la manifestazione del 4 novembre era stata voluta da Rossini, che è in lotta a coltello nel novarese con Ezio Maria Gray. Amendola approvava. Ma questa manovra non aveva nulla da vedere con altre manovre. Doveva servire solamente a mostrare a Mussolini che i mu– tilati non erano con lui. Nella settimana del Congresso di Napoli, Lusignoli tentò un accordo Giolitti-Orlando-D'Annunzio, andando personalmente a Gardone. Sarebbe entrato nella combinazione anche Mussolini? Ecco un punto da chiarire. Deliberata la mobilitazione fascista, Mussolini fece consigliare da De Vecchi' e Ciano, che erano a Roma, il ministero Salandra; ma i seguaci di Milano si opposero e vollero che il ministero lo facesse lui. Questa versione che Salandra sia stato consigliato da Mussolini, mi par poco probabile; è evidentemente la versione che fa comodo ai salandrini mettere in giro. È piu probabile che De Vecchi e Ciano abbiano agito per conto loro, cercando di imprigionare subito, d'accordo con i nazionalisti, Mussolini in una combinazione di destra. Notizia interessante. Fra i granatieri stanziati a Roma, c'erano 700 iscritti ai fasci. Il re fu spaventato da questa notizia. Che sui granatieri non si potesse far conto, lo dicevano qui ieri l'altro anche Donati e Torraca. Donati però aggiungeva che il generale Pugliese assicurava di poter mante- 26 Testo lacunoso. [N.d.C.] 202 BiblotecaGino Bianco

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