Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo il ministero per cinque minuti, ha quattrocento voti, e il re deve prenderlo primo ministro. Peggio ancora, una combinazione di figure secondarie: Orlando, Bonomi, ecc. Bonomi ha cercato già approcci con don Sturzo: Donati ha consigliato don Sturzo a non farne nulla. Io ho detto a Donati che una combinazione parlamentare non durerebbe sei mesi. Il paese è stu– fo dei vecchi. Il ritorno a Giolitti sarebbe un disastro morale per il paese intero. Mussolini ha potuto fare il colpo dell'ottobre, perché tutti erano disgustati della Camera in tutti i suoi gruppi ed uomini. Bisognerebbe, quindi, preparare una combinazione extraparlamentare, un ministero di affari, che mantenesse rigidamente l'ordine, sciogliesse la milizia fascista e facesse le elezioni con la proporzionale a lista rigida, cer– cando di far venire alla Camera un paio di centinaia di persone serie e com– petenti. Il ministero dovrebbe essere preparato prima dello scoppio della crisi. Anzi la crisi dovrebbe essere il resultato della nuova combinazione già fat– ta. Badoglio dovrebbe andare alla guerra; Albertini agli esteri (Sforza, se;– condo Donati, non è possibile; deve essere questo il pensiero di don Sturzo), Amendola agli interni, Buozzi all'industria agricoltura e lavoro; Sturzo al tesoro e finanze. Sopprimere i sottosegretari. Abolire le colonie, raccogliere in un solo Ministero lavori pubblici, ferrovie poste e telegrafi; riunire in uno guerra, marina e aviazione. Ho raccomandato che provvedano seria– mente al successore di Gentile: deve essere un uomo non legato a nessun partito, che conservi quel che c'è di buono nell'opera di Gentile correggen– done gli errori. Turati dovrebbero contentarlo nella sua senile vanità bom– bardandolo alla presidenza della Camera. Il ministero dovrebbe essere composto in poche ore, quindi essere pre– parato già prima; e subito agire con grande energia, dando alcuni colpi teatrali ai caporioni fascisti (destituzione del duca d'Aosta, De Bono, Bian– chi, i prefetti piu compromessi) in modo che il paese senta di avere dinanzi a sé gente risoluta e pronta all'azione. Basterà che i prefetti consiglino i capi fascisti a fuggire, perché questi subito ascoltino il consiglio: e la mili– zia nazionale sarà liquidata. Quel che importa è che il re sia d'accordo nel volere questa soluzione a preferenza della soluzione parlamentare. Donati è d'accordo con me. Pensa che Amendola dovrebbe mettersi avanti fin da ora, giocando tutto per tutto, e assumendo posizione prima che Giolitti faccia lui il colpo. Inoltre bisognerebbe stabilire dei contatti fra i futuri partecipi della combinazione, in modo che questa avvenga su patti chiari reciproci, e senza pericolo di sorprese all'ultima ora. Finora, mi dice Donati, accordi non ce ne sono di nessun genere. Do– man l'altro verrà Amendola a colazione dai Bracci. Verrà anche Donati. Ce ne verremo nell'appartamento dei Papafava, e chiacchiereremo libera– mente. 200 BiblotecaGino Bianco

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