Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui ha ucciso per strada, in pieno giorno, una donna, che si rifiutava di dargli per moglie la figliola. Nessuno lo ha denunciato. Anche i carabinieri fanno le viste di non sapere. Don Brizio è indignato; e ha mandato a Roma una persona di sua fiducia a denunciare il fatto. Sono venuti dopo colazione dai Bracci, Morra di Lavriano, Donati, un amico di Morra, Degli Alberti. Tutti confermavano che nei teatri e nei ci– nematografi il pubblico applaude la marcia reale, e· resta silenzioso e sedu– to all'inno fascista. L'altra sera, al "Costanzi," ci fu un lungo contrasto fra chi voleva l'inno fascista e chi non lo voleva; quando l'inno fascista finalmen– te fu suonato, pochi si alzarono e applaudirono; ma chiesto l'inno reale e concesso dall'orchestra, fu una grande dimostrazione per il re, cioè... contro Mussolini. Elsa Dallolio dice che un suo cugino, che è allo stato maggiore, la as– sicura c_heoramai lo stato maggiore è diventato antifascista. Ci siamo ritrovati con Donati a chiacchierare da soli a soli. Gli ho det– to che l'accenno da lui fatto ieri ad un ministero Caviglia mi colpL Esso coincide con quanto mi dicevano Amendola a fine dicembre e Albertini sui primi di aprile intorno alla necessità di una dittatura militare: non vorrei che fosse avvenuto un accordo in questo senso fra don Sturzo e Albertini. Donati ha escluso che vi sia già un accordo. Di Caviglia ha sentito parlare, non ricorda piu da chi. Ma conferma che l'idea della dittatura militare cir– cola con insistenza. Gli ho detto che la successione Mussolini può aprirsi su tre direzioni: a) dittatura militare; b) soluzione parlamentare; c) soluzione extraparlamen– tare con un ministero di affari che prepari le elezioni. La dittatura militare sarebbe peggiore ancora del regime fascista: sa– rebbe dare l'Italia in mano ai veri responsabili del disastro fascista, non piu controllati da quel tanto di elementi civili che pur contiene il fascismo. Un governo di generali sarebbe un governo di bestioni ingordi di ono– rificenze e di denaro, ignari dell'abici dell'arte di governo, assolutamente da rifiutare. L'esercito deve obbedire, non deve comandare. Spetta al re ri– stabilire la subordinazione dell'autorità militare ai poteri civili. Tanto me– no si deve parlare di dittatura militare quanto piu l'esercito deve tenersi pronto ad agire contro i disordini fascisti e comunisti. Albertini si illude se crede di potersi sbarazzare dei generali dopo aver dato loro le carte in mano. Don Sturzo farebbe un pessimo affare se consentisse a passare come responsabile di aver condotto l'Italia alla dittatura militare dopo aver ab– battuto Mussolini. Donati ha convenuto pienamente con me. E dice che don Sturzo non vuole saperne di dittatura militare. L'altra soluzione possibile è la crisi parlamentare: un ministero Gio– litti. Donati pensa che questa ipotesi è la piu probabile, purtroppo. Un bel giorno Giolitti, quando sente la pera matura, si alza, fa un discorso contro 199 BiblotecaGino Bianco

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