Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo al governo francese di nazionalizzare per forza gli italiani: è questione di dignità umana e di resistenza a qualunque forma di prepotenza. Se un italiano vuole liberamente diventare francese, o americano, o turco, è affar suo; ma se un altro governo pretende di costringere il figlio di un italiano a servire contro la sua volontà nell'esercito francese, allora tutti dobbiamo difendere quell'italiano. Eliminata da parte nostra ogni arrière pensée di conquista territoriale, ed eliminata dalla politica francese ogni pretesa di snazionalizzazione forzata, allora un programma di collaborazione econo– mica italo-francese diventa utile ai due paesi in tutta l'Italia 25 settentrionale: la Francia darebbe il personale amministrativo e il capitale, noi il lavoro. Questa collaborazione economica nordafricana dovrebbe completare la col– laborazione politica europea. Coi nazionalisti francesi l'Italia non può collaborare: i nazionalisti ita– liani esigerebbero mance territoriali, che i francesi non consentirebbero mai a dare; i democratici italiani non possono collaborare a priori perché non intendono essere trascinati nelle pazzie del nazionalismo francese. Una collaborazione italo-francese può avvenire su base pacifista, anti– militarista, democratica: un'alleanza a quattro: Inghilterra-Francia-Germa– nia-Italia, in cui la Francia e la Germania si impegnino a non aggredirsi a vicenda, e l'Inghilterra e l'Italia garantirebbero quel patto impegnandosi ad appoggiare la parte aggredita senza provocazione. Questo deve essere il nostro programma. Donati ha mostrato di consentire in tutto e per tutto. Donati mi disse che i cardinali sono stati assai scossi da una circolare del cardinale O'Donnell, primate degli Stati Uniti, in cui è detto che negli Stati Uniti i governi europei sono considerati pazzi e criminali, preparatori di una nuova imminente guerra; e i cardinali di tutti i paesi sono consi– gliati a non solidarizzarsi con la politica dei governi. Fra questi governi messo all'indice è naturalmente quello di Mussolini! "Siccome," aggiunge Donati, "i soldi vengono oramai dall'America, i cardinali di curia sono stati assai impressionati dalla circolare di O'Donnell." Roma, 30 aprile 1923 Torraca raccontava ieri che Gentile è indignatissimo perché Acerbo inonda il Ministero con lettere di raccomandazione per abruzzesi: vorrebbe fare impiegare tutti i suoi elettori. Donati mi diceva che corre voce che De Stefani voglia dimettersi. Do– vrebbe annunziare che il disavanzo è cresciuto anziché diminuire! E non c'è modo di truccare le cifre! Bracci mi raccontava che al paese di don Brizio, Casciola, un fascista 2s Sic; si legga Africa. [N.d.C.] 198 BiblotecaGino Bianco

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