Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo trattava di fare una repubblica antifascista sindacalista. D'Annunzio faceva credere a Facta, nell'ottobre, di essere suo alleato contro Mussolini; quan– do fosse stato a Roma, avrebbe fatto la seconda edizione di Fiume, dichia– randosi dittatore. Occorrerà che parli di questo con Campolonghi a Parigi. La signora Bis– solati è piuttosto filofascista. Ha saputo da Garzia Cassala, ma chi sa se è vero?, che Mussolini parti'. da Milano con la idea di mettere nel ministero un rappresentante della Confederazione del lavoro: Buozzi. Ma a Civitavec– chia lo aspettavano Federzoni e altri nazionalisti, i quali gli imposero l'orien– tamento a destra, minacciandolo della resistenza delle camicie azzurre, orga– nizzate in fretta e furia a Roma chi sa da chi. 11ussolini si è doluto con Cassala di non avere trovato nessun appog– gio a sinistra. Avrebbe detto: "Se fosse vissuto Bissolati, le cose sarebbero andate diversamente." (Mettere in relazione con queste confidenze il tenta– tivo di unità sindacale nel dicembre, rotto dalla rivolta fascista a mezzo di– cembre.) 12 aprile Il generale Maggiotto nominato prefetto a Como; il generale De Vita nominato prefetto a Bari. La combriccola militare si estende nelle prefetture . , sempre pm. Il generale Montanari non va capo di stato maggiore; ma resta a Bari. 13 aprile Ieri venne a trovarmi Ernesto Rossi. La Confederazione dell'agricoltu– ra ha rifiutato di lasciarsi assorbire dalle corporazioni fasciste. Evidentemen– te ha sentito che Rossoni non può imporre la sua volontà, e che la milizia nazionale non sarebbe stata adoperata da Mussolini ad eseguire la delibera– zione del gran consiglio fascista. Il Forni, uno dei generali della milizia fa– scista, diceva a tutti, durante la riunione, che Rossoni fra tre mesi sarà in galera. Vennero a trovarmi ieri, nel pomeriggio, due inglesi, R. H. Tawney e la signora. Lui è laburista, candidato nel 1919 e nel 1922; mutilato di guer.– ra. Gente molto simpatica e interessante. Ostile, naturalmente, alla politica francese attuale. Spiegai che non bastava essere ostili; occorreva avere un programma positivo e il programma positivo non poteva consistere nel da– re alla Francia consigli di generosità, rifiutando di garantirla nel caso di un nuovo attacco tedesco. Riconobbero che avevo ragione. Ma lui disse ~he gli inglesi non vogliono sentir parlare di garanzie, perché non vogliono es– sere impegnati in nuove guerre. Viceversa ammetteva che la condizione eco– nomica dell'Inghilterra non si può ristabilire se non si riorganizza il com- 186 BiblotecaGino Bianco

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