Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui Ci fu nel maggio 1922 un colloquio con don Sturzo, a cui partecipa– rono anche Turati e D'Aragona (è il colloquio di cui parlò Donati). Modi– gliani rifiutava la teoria che i socialisti andassero al potere: voleva un gover– no di sinistra, coi popolari dentro, appoggiato dai socialisti. Situazione trop– po comoda per i socialisti. Don Sturzo voleva che nel Ministero entrassero i socialisti. Modigliani spiegava che oramai i socialisti erano ridotti alla impo– tenza: "il nostro disastro era piu che in corso." Si divisero senza concluder nulla. Una settimana dopo le trattative furono riprese dal direttivo del grup– po senza Modigliani; ma anche queste non conchiusero nulla. Domando a Modigliani se è vero che in queste trattative si parlò della rappresentanza proporzionale negli uffici del lavoro, e di una lotta antipro– tezionista. (Notizie datemi da Donati.) Non smentisce. Ma insiste che non c'era probabilità di accordi. (A suo tempo, occorrerà che io mi procuri il testo del diario di Modigliani, e il testo del diario di don Sturzo per mezzo di Donati.) A questo punto la conversazione devia. Modigliani racconta che nei primi del 1921, prima delle elezioni, egli avrebbe voluto preparare una combinazione di sinistra, spingendo giolittia– ni e nittiani ad accordarsi. Ma Nitti non ne volle mai sapere. Odiava a morte Giolitti. Giolitti aveva fatto fare un'inchiesta sul suo conto a Parigi, a Lon– dra, a New York per cercare i documenti dell'arricchimento di Nitti. Fece fare un'inchiesta anche su Murialdi. In alcuni documenti compromettenti si trovò una sigla M. Si disse che doveva essere Murialdi. Era predisposta la domanda d'autorizzazione a procedere. Dello Sturba fece osservare che stessero attenti a quel che facevano. La cosa fu fermata. Ma le indagini con– tinuarono. Murialdi era malato al cuore. La inquietudine fece peggiorare assai il male. Il medico gli annunziò che aveva pochi mesi di vita. Lui allora si dette a fare una vita dissipatissima con le donne. E morf a un tratto. Chi conduceva la lotta contro Murialdi, era Soleri; che Modigliani reputa uomo malvagio (credo, non a torto). Murialdi lo aveva proposto lui, Modigliani, a Nitti per gli approvvigionamenti. L'odio di Nitti contro Giolitti impedf l'accordo. I nittiani erano, inve– ce, disposti ad accettare. Quando i socialisti fecero l'ostruzionismo pel pa– ne (gennaio 1921 ?) Giolitti fece offerte di accordi: lo raccontò Amendola a Gobetti. E per un momento l'accordo ci fu, e i socialisti rimasero isolati e l'ostruzionismo finf miseramente. Ma Nitti ritornò ad essere intrattabile. Giolitti nelle elezioni del 1921 sperava di precedere Bonomi ad An– cona, e Modigliani a Livorno. Viceversa fece appoggiare Umberto Bianchi, per simpatia personale (o anche perché Bianchi era desiderato dai siderur– gici). Modigliani pensa che oggi Mussolini e Nitti sieno meno lontani di quanto dai piu non si creda. Riprendiamo qui il filo della conversazione, parlando dello sciopero ferroviario del luglio 1922. Per capire questo sciopero, bisogna risalire alla costituzione del c.osf 179 BiblotecaGino Bianco

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