Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo rebbe stato se non avessimo emesso carta moneta. Noi non dobbiamo deside– rare una rapida rivalutazione della lira: sarebbe un disastro. Basta consoli– dare la situazione attuale, senza emettere nuova carta moneta. Chi ha fatto le spese della guerra sono i proprietari di titoli di Stato. E aggiungo io: gli impiegati, i cui stipendi non sono stati elevati in proporzione del de,.. prezzamento della moneta cartacea. Gl'impiegati pagano il 50% di quel che avevano di stipendi reali prima della guerra, perché sono stati appena rad– doppiati i loro stipendi mentre la lira è scesa del 75%. I rentiers sono scesi al 25%. Parlato per quattro ore nel pomeriggio con Modigliani. Tiene un dia– rio minuto degli avvenimenti. Non aveva in casa che l'ultimo registro. Gli altri sono in luogo sicuro. Quando ne avrò bisogno per il mio libro sul fascismo, li metterà a mia disposizione. Intanto risponde alle mie domande, come meglio può per i fatti anteriori alla primavera del 1922 e ricorrendo al suo diario per questi ultimi tempi: molto cordiale con me, e, mi pare, senza alcuna intenzione di tenermi segreto alcun particolare. Elezioni novembre 1919. Socialisti eletti 146. Riunione del gruppo par– lamentare a Roma nella sala dei parrucchieri: si discute sull'atteggiamento da assumere all'apertura della Camera. Modigliani propone di assumere atteggiamento repubblicano. Votano la sua proposta 120 contro 20. Turati, Mazzoni, i riformisti tradizionalisti sono contro la repubblica, come indifferente per i socialisti-marxisti. Tutta la sinistra vota per Modigliani. In conseguenza si decide l'atteggiamento da tenere nella seduta inaugurale: uscire all'arrivo del re. Ma la direzione del partito, bolscevica, trovò che la repubblica non ba– stava: era roba da ridere: ci volevano i Soviet. Ma nessuno sapeva che cosa precisamente fossero i Soviet. Quindi discussioni e riunioni per sta– bilire il programma soviettista. A Firenze, nel gennaio 1920, si tenne un congresso a questo scopo. I riformisti non ci andarono. Modigliani vi par– tecipò: fece l'uccello di cattivo augurio; spiegò che continuando per quella via si andava al disastro; ritornò a proporre la repubblica; rimase quasi solo. Oggi Modigliani riconosce che la repubblica non avrebbe servito a nulla. Si sarebbe avuto un piu disordinato scatenamento delle forze di sinistra, a cui avrebbe fatto equilibrio una piu rapida e piu violenta reazione di destra. Nel maggio 1920, nuovo convegno, a Milano, nella sala del municipio, della direzione del partito, del gruppo parlamentare e dei fiduciari della di– rezione. L'insuccesso del bolscevismo in Russia, oramai, appariva chiaro. Si discusse, a lungo, alcuni giorni. La discussione fu stenografata e largamente riprodotta sull'Avanti! I comunisti di Torino volevano i Soviet. Si decise di istituire un Soviet ... sperimentale; se la prova riusciva, si sarebbe estesa a tutta l'Italia! Intanto alla Camera, Modigliani aveva fatte le prime affermazioni repub– blicane. senza trovare nessuna sconfessione. Ma non c'era nessun accordo con 176 BiblotecaGino Bianco

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