Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Prefazion~ * Nell'estate del 1927, Salvemini ritornò a Parigi, e qui trovò raccolti i piu noti esuli dell'antifascismo di ogni partito. Essi si erano associati in una "Concentrazione antifascista" la quale, dal 1° maggio di quell'anno, faceva uscire un settimanale, La Libertà, diretto da Claudio Treves. A parte rima– nevano i comunisti (che pure "erano stati i primissimi," nel 1923, ad ini– ziare l'esodo) e i popolari. Salvemini iniziò la sua collaborazione al giornale a partire dal 5 giu– gno 1927, sostenendo la necessità di rendere la "Concentrazione" sempre piu salda e sempre piu effettiva fra tutti i partiti che la componevano, allo scopo di superare la sterilità di un incontro nel semplice terreno negativo della latta antifascista. "La, malattia del fascismo è lunga. Nell'ora della crisi prevarranno i gruppi che sieno già concentrati intorno ad idee chiare e prati'che,. non gli i'mprovvisatori, che aspettano l'ultimo momento per ac– correre in soccorso della vittoria." E per arri'vare a questa chiarezza occor– reva "discutere, discutere, dùcutere." Non c'era - a suo giudi'zio - altra soluzione. Dùcutere su tutti i problemi aperti, tenendo presente che la forza del fascismo, piu ancora che nelle milizie armate e nel terrorismo, stava nella "immobilità intellettuale di troppi antifascùti." Parti.colare importanza ebbe, sempre in quell'anno 1927, la polemica che egli sostenne contro George Bernard Shaw. L'occasione del singolare duello, svoltosi sulla stampa inglese, fu l'in– chi'esta promossa da un grande giornale liberale di Londra, il Daily News, sul fascismo. Il 24 gennaio, esso pubbli'cò la risposta di Bernard Shaw, in cui lo scrittore ri'epilogando le sue "superficiali osservazioni di turùta" affermava che la sola differenza visibile fra l'oligarchi'a britannica e i'l re– gime imposto dal dittatore italiano era che quello dava "un calcio ai diritti costituzionali' per assicurare i'l predomini'o della propri'a classe" mentre que– sto lo faceva per ottenere che i pubblici servizi fossero "condotti con dili– genza per il pubblico bene." La, sua lettera fu riprodotta con gioia dai gior– nali itali'am·, in una traduzi'one i'n cui Mussolini fece sopprimere quanto poteva raffreddare o far ri'dere il lettore. L'artt'colo di' Shaw mosse le acque, suscitando anzùutto l'intervento di· Friedrich Adler, segretario dell'Internazionale socialùta, seguito da una vivacùsi'ma polemica e qui'ndi da un commento del Manchester Guardian, che aveva ospitato gli scritti' di' entrambi. A questo punto, intervenne Sal– vemim', dimostrando, i'n quello stesso giornale, l'ignoranza presuntuosa di Shaw nelle cose italiane, congiunta con un'ammirazione insensata del fa– scismo. "Mussoli'ni è l'uomo al quale il suo spirito ribelle si arrende," sen– za dùcutere. In questo senso, Shaw gli appare come una incarnazione della "Bisbeti'ca domata" di' Shakespeare: come una nuova Caterina di fronte a Monsi'gnor Petruccio (identificato con Mussolini). Il Manchester Guardian appoggiò Salvemini senza riserve: "È un realista Shaw, anche oggi, oppure XVIIJ BiblotecaGino Bianco

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