Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui Pare che nel Mezzogiorno non esista piu ordine pubblico: i fascisti, o meglio i vecchi malviventi, con nuova etichetta fascista, sono oramai onni– potenti, entrano nelle case private e le svaligiano, fanno le vendette perso– nali, nulla resiste al loro arbitrio e alla loro prepotenza. I generalissimi della milizia nazionale hanno 36 mila lire l'anno e l'automobile. E noi paghiamo. Donati mi diceva che Mussolini vorrebbe liberarsi di Rossoni e dei suoi sindacati. L'alleanza coi popolari dovrebbe dargli la base per liberarsi da quella gente. Sull'atteggiamento del Popolo ho detto a Donati che occorre non solo fare opposizione a Mussolini, ma sopratutto fare opposizione agli oppo– sitori di Mussolini. La contessa Maria Papafava mi ha detto che l'idea di utilizzare D'An– nunzio contro Mussolini era di Facta e di Albertini; Amendola non era fa– vorevole. Bisogna parlarne con Amendola. La contessa Maria conferma che pel 4 novembre era preparata, con l'aiuto dei mutilati, una grande manife– stazione antifascista. Bisogna che ne parli con Visconti Venosta, che pare sia informato di questo retroscena. Anche la contessa Maria dice che Ojetti faceva parte del segreto. , 1 6 aprile 1923, Roma La bomba preannunciata ieri sera da Fuschini non è scoppiata. Il Va– ticano non ha interesse a spezzare il partito popolare in due. È vero che il papa è un mediocre uomo; ma è circondato da gente abbastanza abile, la quale deve capire che destri e sinistri popolari, incatenati nello stesso partito, si temperano a vicenda; divisi, si allontanerebbero sempre piu gli um dagli altri, e sarebbero causa di grandi imbarazzi al Vaticano. A colazione dai Guevara ho trovato Carlo Placci e Bollati. Carlo Placci mi ha detto che Corradini Enrico gli ha parlato di me come di uomo onesto. Ho risposto, facendo ridere tutti, che era questa la prima volta, nella mia vita pubblica, di essere giudicato per un uomo onesto. E pen– sare che Corradini fu, nel dicembre del 19.19, uno dei complici di quella sudicia accusa, che la redazione dell'Idea Nazionale fece circolare: essere io scappato dal fronte. Sulla quale calunnia dovetti tornare per due volte sull'Unità, pubblicando documenti uno piu seccatore dell'altro. Interessante la conversazione con Bollati; antifascista dichiarato, men– tre i padroni di casa sono .filofascisti! Avendo io detto che l'atteggiamento 167 BiblotecaGino Bianco

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