Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui A prendere gli uomm1 sul serio, credendo a quello che dicono, c'è da inghiottirne delle belle! Un'altra soddisfazione data dal governo fascista ai clericali è la caccia alle pubblicazioni oscene. Circolare De Bono nei giorni scorsi. I deputati riformisti, dopo avere sciolto il gruppo, lo hanno ricostitui– to, e si sono presentati a fare omaggio a Mussolini, invocando i nomi di Bissolati e Battisti. Quale disgustosa viltà. Cos1 il fascismo si gonfia ed ag– glomera intorno a sé tutto il vecchiume e tutto il marciume di tutti i partiti italiani. Fatte le elezioni, tutto quest'aggregato di ingordigie e di paure si sfascerà. Bonomi rimane fuori del nuovo gruppo. Spera di ritornare al Gover– no con gli eredi di Mussolini. Bergamini trova che Mu.ssolini "esagera,, nel senso clericale. È la tra– dizione del pensiero moderato: i clericali debbono essere servi ben pagati, non padroni, e neanche uguali. Questa concezione il Vaticano non può ac– cettarla. 28 febbraio Fu ieri qui Sforza. Si convenne che gli articoli, in quella forma non vanno: non convincerebbero gli inglesi e irriterebbero i francesi del Quai d'Orsay, e darebbero modo ai fascisti e nazionalisti di saltargli addosso. Egli considera la occupazione della Ruhr come una pazzia criminale; ma non può dirlo. E per entrare nello spirito degli inglesi, dovrebbe dire molte cose, che riescirebbero troppo ostiche in Francia, senza che in Francia gu– stassero poi la difesa degl'interessi francesi; mentre gli inglesi accettereb– bero le accuse contro la politica francese, e non terrebbero conto delle cri– tiche alla politica inglese. Sforza raccontava che a Spa egli si dichiarò risolutamente avverso alla occupazione della Ruhr, nell'interesse stesso della Francia. Nella Ruhr il Governo francese ha mandato ingegneri, che quasi tutti ignoravano il tedesco e che sono specialisti in... costruzioni automobili– stiche. Bonomi gli diceva a Roma che i militari cominciano ad essere stanchi di Mussolini. Ma Bonomi, osservai io, spera di essere il successore di Mus– solini; e perciò è portato a vedere sintomi di sfacelo anche dove non ce ne sono. Giolitti odia sempre a morte Nitti; dice che è un ladro; vive troppo largamente per i suoi mezzi di insegnante universitario. Io credo che l'odio acciechi Giolitti. Nitti non è uno stinco di santo. Ma nessuno ha potuto fi– nora fargli in pubblico le accuse di disonestà, che tanti gli fanno in pri- 141 BiblotecaGino Bianco

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