Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul /ascismo governo fascista; e lo cntlca contro voglia. Motivo per cm le critiche e le riserve hanno una grande importanza. Il discorso del cardinale Vannutelli al matrimonio Pinzi è stato schiet– tamente "mussoliniano." Il Vaticano è sempre filofascista, anche se uffi– cialmente cerca di non compromettersi: questa tattica spiega il comunicato dell'Osservatore romano che non biasima il Vannutelli, ma solo smentisce che Gasparri abbia approvato Vannutelli. Le future elezioni politiche saranno fatte da Mussolini non solo contro i socialisti, ma anche contro la sinistra del partito popolare. Il grande problema del partito popolare è sempre quello della riforma elettorale. Se rimane il sistema attuale, il partito popolare conserva la sua autonomia dal fascismo, anche sacrificando la sinistra. Se si muta il siste– ma elettorale, il partito popolare deve mettersi al servigio del fascismo: deve entrare nei blocchi, deve assumere ogni solidarietà col fascismo. Il partito popolare è dilaniato da questo problema. E non ha una linea unica in tutta Italia. A Cremona ed ad Ancona ha dovuto rinunziare ad entrare nei blocchi amministrativi. A Faenza le organizzazioni popolari sono state tutte rovinate: trenta e piu anni di lavoro perduto! I giornali popolari deplorano le mancate alleanze e le violenze, ma in tono minore, senza cessare mai di tenere il sacco al governo fascista. Tentativo dei siderurgici italiani di accordarsi coi siderurgici francesi. Il ruffiano di questo sconcio connubio è Virginio Gayda, sul Messaggero, organo dei Ferrone e degli Ansaldo. Due anni fa Gayda faceva la campa– gna francofoba: dette proprio lui la falsa notizia della corazzata donata dalla Francia alla Jugoslavia. Il tentativo siderurgico ha trovato ostili quasi tutti i giornali italiani. I quali vanno divisi in tre gruppi: a) giornali francofili irriducibili, come la Stampa; b) giornali nazionalisti, che sono disposti a secondare Poincaré in qualunque bricconata a patto di ottenere la debita cointeressenza agli utili, in forma di nuovi acquisti territoriali. (Mussolini è in quest'ordine di idee); c) giornali a tendenza pacifista e democratica (Secolo, Lcworo, Giu- stizia), che non vogliono saperne di un accordo col nazionalismo francese, a nessun patto. Le tre correnti di idee si confondono le une con le altre, talvolta nella stessa testa. L'on. Treves, per esempio, è francofobo e democratico; ma se le bricconate le facesse il governo tedesco contro la Francia, allora si disinte– resserebbe della questione, e vedrebbe volentieri il governo italiano tenere il sacco alla Germania: non approverebbe esplicitamente, ma troverebbe che nella società capitalistica queste prepotenze sono inevitabili. Quando le pre– potenze le fa la Francia, allora trova che anche nella società capitalistica sono infamie. Atteggiamento analogo ha l'Avanti!. 140 BiblotecaGino Bianco

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