Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie_ e soliloqui solamente di dimettersi. Ma il giorno dopo, saputo che il re aveva rifiutato lo stato d'assedio, riconobbe che doveva obbedire al re e rimanere al suo posto. Novel19 mi assicura che il Boriani dava ai fascisti le mitragliatrici per le spedizioni punitive. • I I 14 febbraio Occorrerà a suo tempo, se mai avrò il tempo e la testa per fare lo studio sul fascismo, esaminare accuratamente la rivista Gerarchia. Alcuni numeri, che ho letti qui in questi giorni, sono molto interessanti, come documenti di stati d'animo. Il fascismo è stato dapprima un movimento spontaneo della piccola e media borghesia, spostata dalla guerra e respinta stupidamente dai sociali– sti massimalisti. In questo movimento sono intervenuti, nella seconda metà del 1920, per sfruttarlo, agrari, grossi industriali, banchieri; e vi aderirono a larghi fiotti nel 1921 i giovani, che non avevano fatta la guerra, romantici, avventurosi, desiderosi di far qualcosa per il paese. Ma la irresistibilità del movimento e la vittoria si spiegano col fatto che i comandi militari dettero le armi; i carabinieri e le guardie regie intervenivano nelle azioni -non ap– pena i fascisti trovavano resistenza; e i magistrati assicuravano ai fascisti la impunità, mentre erano feroci coi contadini e con gli operai che si difen– devano. , , I Questa, che è stata la condizione della vittoria, è il segreto della debo– lezza intima dei fascisti. La burocrazia militare, e i nuclei piu reazionari della burocrazia civile, sono la vera impalcatura piu intima del fascismo. La vecchia Italia si prolunga nella nuova. E la storia è sempre la stessa. I , 15 febbraio, Firenze Notizie preziose per ricostruire le condizioni economiche e spiegare i riflessi sociali e politici di questi ultimi anni, le troverò nell'Italia economica, del Bachi, e nelle Prospettive economiche del Mortara. La rottura fra fascismo e massoneria è sintomo caratteristico dell'orien– tamento sempre piu a destra di Mussolini. Anche il brutale assalto a Turati nell'ultima seduta parlamentare ne è prova. La forza vera è coi militari. E Mussolini è lo strumento dei militari. Tutto sta a vedere ora se i militari sapranno astenersi dalle avventure coloniali e dai diversivi di politica -estera, e se non porteranno al fallimento lo Stato. Io vorrei che i militari evitas~ero questi errori, e dessero all'Italia dieci anni di rigida reazione, di clericalismo cretino e di buona amministrazione finanziaria. In questi dieci anni il paese si riordinerebbe, si disciplinerebbe, imparerebbe a desiderare la libertà; e si- 135 BiblotecaGino Bianco

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