Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui essendo Sonnino vecchio, egli Sforza non poteva reagire; ma Sonnino sapeva benissimo che chi mentiva non era Sforza. Allora Sonnino scoppiò a pian– gere; e si mise a scongiurare Sforza di pensare al suo avvenire, alla gloria che gli sarebbe toccata se salvava la Dalmazia, al grande successo che sarebbe stato per lui una vittoria di questo genere. Sforza gli rispose seccamente che egli non lavorava per la propria vanagloria ma pel bene reale del paese. E cosf si lasciarono. La sicurezza di ottenere il Monte Nevoso, Sforza la eòbe da Pasic a Spa, promettendo di aderire alla convenzione antiabsburgica. Prima di an– dare a Rapallo volle parlare con Mussolini. Gli spiegò che era sicuro di otte– nere il Monte Nevoso, che sperava di sistemare convenientemente Fiume, e di avere magari Zara; ma aveva gravi dubbi sulla continuità fra l'Istria e Fiume: difficilmente gli slavi sarebbero andati al di là di Albona. Mussolini gli disse: "Se lei riesce ad ottenere la continuità fra l'Istria e Fiume, molli pure Zara." Sforza racconta che l'attuale papa, quando era ancora mons. Ratti, tor– nato dalla Polonia, gli chiese di vederlo per ringraziarlo delle facilità che gli aveva procurate in Polonia e nel ritorno dalla Polonia all'Italia. Stettero insieme per piu di un'ora alla Consulta, parlando della Polonia. Il Ratti di– ceva che i polacchi lo ritenevano germanofilo, i tedeschi polaccofilo: questo gli faceva sperare di avere fatto bene il suo ufficio. L'aneddoto è caratteri– stico per dimostrare che il papa non ha pregiudiziali legittimistiche intran– sigenti, se andò alla Consulta. Poco dopo fu fatto cardinale. Sforza racconta che Mussolini, quando ricevette il suo telegramma in, solente di dimissioni, ne fu tutt'altro che esasperato. Disse: "Ebbene se non vuole stare a Parigi, vada a Losanna." E ci fu una grande lotta fra Musso– lini e Federzoni. Finalmente Mussolini cedé a Federzoni; e Sforza non fu mandato a Losanna. In Consiglio di ministri si parlò di mettere Sforza in stato di accusa. Mussolini si oppose. Sforza è stato informato da persone vicine a Bonar Law che a Parigi Bonar Law non voleva rompere con Poincaré. Quando Poincaré rifiutò il progetto inglese, Bonar Law fece cenno a Della Torretta che mettesse avanti il progetto italiano. Ma Della Torretta aveva istruzione di aderire al punto di vista francese; non seppe prendere l'iniziativa di salvare la situazione; e cos1 tutto saltò per aria. E pensare che se il progetto Mussolini diventava base di accomodamento, o almeno base di discussione, sarebbe stato per Mussolini un grande successo personale! Della Torretta non seppe neanche far fare buona figura al principale! Di mons. Cerretti, nunzio apostolico a Parigi, Sforza dice che è un tipo di perfetto italiano del '400: freddo, realista, calcolatore, insidioso e intelli– gente. Novello Papafava ci ra~contò che nel gennaio 1919 circolavano fra ·gli studenti universitari di Padova liste di sottoscrizione, in cui i giovani si impegnavano a lottare per Fiume. E si diceva che D'Annunzio ispirava il 131 BiblotecaGino Bianco

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