Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo dare le medicine che costano di piu: sono sempre pieni di quattrini. La media e piccola borghesia è stata sempre ed è sempre disagiata. Zadei, che conosce il medico di D'Annunzio, esclude che D'Annunzio sia stato buttato dalla finestra dalla Baccara. D'Annunzio è cocainomane: e soggetto a deliqui. Quella sera aveva bevuto di piu. Mentre era seduto sul parapetto del poggiolo, ebbe un mancamento e cadde giu nel giardino. In quei giorni era in buona colla Baccara, la quale, interrogata dal medico per la diagnosi, raccontò che in quei giorni era insatlnto e la inseguiva conti– nuamente. Va a cercare la verità in queste faccende! Ieri sera arrivò qui Sforza. Si è parlato del suo opuscolo tutta la mat ... tina. Ma ho l'impressione che non lo scriverà. È troppo poltrone. Ma nel conversare ha detto molte cose interessanti dal punto di vista storico. Durante la guerra, egli propose a Sonnino di mettersi d'accordo con Ve– nizelos, che era stanco del protettorato troppo indiscreto dell'Inghilterra e della Francia. L'Italia avrebbe potuto ottenere di portare l'Albania fino al capo Stilos, salvo a mettere a capo Stilos un posto militare italiano; una sta– zione carbonifera a Corfu; e la neutralizzazione del canale di Corfu. Bos– dari, che era ministro ad Atene, combatté la politica proposta da Sforza, per– ché "V enizelos non era accetto al popolo greco." E Sonnino fu d'accordo con Bosdari. La realtà era che Sonnino e Bosdari erano avversi a Venizelos, perché Venizelos non era pro-nemici. La tattica di Sonnino era di essere l'avversario di tutti gli amici degli alleati. Non voleva che gli alleati vinces– sero troppo: come se gli fosse possibile dosare la vittoria. Non imped1 per– ché non poteva impedire la vittoria. E si trovò allora trattato dagli alleati come nemico. Sforza ha raccontato anche che durante la guerra quando apparve che l'intervento dell'America avrebbe dato la vittoria dell'Intesa, venne a posta da Corfu a richiamare l'attenzione di Sonnino sulla necessità di accordarsi direttamente con la Serbia, se non si voleva andare incontro ad un disastro nelle trattative di pace, dato che l'America non riconosceva il trattato di Londra. "Io sono convinto," disse a Sonnino, "che sia possibile ottenere da Pasic tutta l'Istria e fors'anche Fiume; ma occorre abbandonare la Dalma– zia." Sonnino gli disse che continuasse pure il negoziato con Pasic a patto che egli non ne sapesse nulla, e che non gliene scrivesse mai. "Si chiesero sempre due cose per ottenerne una." Egli era convinto che il metodo suo era migliore di quello di Sforza per assicurare l'Istria. Ma era bene che anche il metodo Sforza fosse tenuto in riserva. Quando Sforza aveva preparato il convegno di Rapallo per gli accordi definitivi, andò a trovare Sonnino, al Romito, per cercare di avere il suo appoggio alla sua politica. Sonnino rifiutò. Sforza gli ricordò che dopo tutto anche lui, Sonnino, gli aveva detto che domandava due cose per ottenerne una: ora quell'una era assicurata se si rifiutava l'altra. Sonnino montò su tutte le furie, e disse a Sforza che mentiva. Sforza gli fece osservare che 130 BiblotecaGino Bianco

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