Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo rinunziava a ciò che non poteva avere, mentre Sonnino continuava a vo– lere l'impossibile, e comprometteva cosI anche il possibile. Noi eravamo ri– nunziatari perché non volevamo la Dalmazia; Nitti era rinunziatario perché non poteva averla. Sforza mi raccontò che quando egli era Alto Commissario in Turchia, nel 1919, Sonnino mise a sua disposizione tutti i milioni, che potevano es,– sere necessari per provocare nel vilayet di Smirne voti di invocazione all'in– tervento italiano: era il tempo delle autodecisioni, e bisognava truccarne una anche nella zona assegnata all'Italia. Sforza, convinto com'era che l'Ita– lia, andando a Smirne, si rovinava, eseguI con scarso impegno le istruzioni; spese solamente qualche centinaio di migliaia di lire; comprò uno dei ple– nipotenziari, che la Turchia ha mandato a Losanna, e lo mandò nella zona destinata all'Italia a vedere di provocare quei voti. La tattica doveva essere di spingere i turchi a domandare che fosse mantenuta la Turchia; se questo non fosse possibile, dovevano protestare contro l'idea di dare il paese ai greci, e chiedere piuttosto la sovranità dell'Italia. I voti furon fatti; ma era– no piu netti nella prima parte, e assai fiacchi per la seconda. E la mistifica– zione cadde senza resultati. Sforza voleva, nel 1919, che l'Italia facesse politica di protezione per i turchi; e si acquistò cosI la fiducia di Kemal Pascià. Se fosse andato a Lo– sanna, avrebbe potuto approfittare delle oscillazioni della politica francese, per rafforzare l'influenza italiana in Turchia. Ecco perché offrf a Mussolini di andare a Losanna. Mussolini pubblicò il telegramma che era personale e segretissimo. Sforza, nel 1919, espose a Sonnino il suo piano di lavoro in Oriente; Sonnino lo ascoltò in silenzio, non gli diede nessuna risposta, e lo lasciò partire. In fondo, spiegai a Sforza, era naturale che Sonnino facesse cosI: egli sperava di utilizzare una politica favorevole a tutti i vinti (Germania, Un– gheria, Bulgaria, Turchia) per minacciare Inghilterra e Francia: continuava a ragionare come se fossimo sempre alla pace di compromesso con una Ger– mania non disarmata e un'Austria non sfasciata. Gli conveniva, quindi, che Sforza facesse politica turco.fila, riservandosi di inserire l'azione orientale di Sforza in un piano generale di politica, che non era quella dello Sforza. Quindi lo lasciò parlare; non disse nulla; e lo lasciò fare: intanto teneva la propria politica per sé. Sforza ritiene possibile che un giorno ci svegliamo con la notizia di un accordo anglo-turco a spese della Francia e dell'Italia. Nelle elezioni provinciali di Milano, su 207 mila iscritti della città di Milano, hanno votato solamente 49 mila elettori. Processo a Milano per l'uccisione di Gandini al Palazzo D'Accursio di Bologna. Ricostruire il fatto con questo processo. 124 BiblotecaGino Bianco

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