Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui Germania e della Francia. Ella ha un nome storico: un opuscolo con la Sua firma, tradotto in inglese e in francese... non servirebbe oggi a nulla; ma impedirebbe alla gente di dimenticarsi di Lei, e preparerebbe l'avvenire. Quest'opuscolo permetterebbe a Lei, amico notorio della Francia, di dimostrare che Ella è aznico della Francia francese e non della Francia hoche, di chiarire la Sua politica orientale, e quelli che Ella crede debbano essere i rapporti dell'Italia coll'Inghil– terra e con la Francia, non solo nella questione d'Occidente, ma anche in quella del– l'Oriente. E aggiungo, dopo letta la Sua lettera e ie Sue postille al volume del Nitti, Le darebbero modo di mettere a posto certe corbellerie nittiane, en passant, senza che si possa dire che Ella ha polemizzato col Nitti. Non Le pare? Trattandosi di scritto, che deve rimanere, è bene che Ella non lavori da sé solo, ma utilizzi le idee e le critiche di tutti gli amici prima di mettersi a scrivere, prima di pubblicare. Cavour aveva un atelier di persone fedeli e competenti, che lavoravano per lui. Questo per dirLe che io desidererei tanto parlare con Lei di questa materia prima che Lei si mettesse a scrivere; e mi offrirei di riguardare il manoscritto e di farLe le mie osservazioni prima che Ella gli desse la forma definitiva per la stampa. Come vede, non soffro né di modestia, né di discrezione. E quando Ella ritornerà ministro, io mi pre– senterò per farLe da sottosegretario: e farò certamente meglio di tanti altri, crepi la superbia! ... È stato qui Cara nei giorni scorsi. Desiderava tanto di parlarLe. Tornerà alla fine del mese prima di andare in Persia. Prendo nota di quelle postille dello Sforza al libro del Nitti, La, deca– denza dell'Europa, che hanno interesse storico e politico. A p. 40, Nitti dice che il territorio dell'Alta Slesia è stato ripartito arbitrariamente fra la Germania e la Polonia, "in offesa alle stesse disposi– zioni del trattato di Versailles, e ciò in seguito ad una interpretazione di una norma dell'assieme, che nel trattato regolava la procedura della votaJ . " Sf ·11 "N ·1 " z1one. orza posti a: o, 1 trattato. A. p. 42 Nitti scrive che secondo il trattato di Versailles, art. 80, "l'Austria è libera (di decidere il suo destino), ma la Germania deve rispetJ tare ad ogni costo l'indipendenza austriaca." Sforza postilla: "Il divieto è bilaterale." A p. 55 Nitti scrive che "il mortale equivoco delle riparazioni intosJ sica ancora tutta la vita dell'Europa, soffoca le energie, minaccia di travol– gere tutto il continente europeo in completa rovina." Sforza postilla: "E i debiti interalleati?" Nitti, p. 67: "Nella conferenza di Spa non si fece nessun tentativo per discutere seriamente la questione fondamentale della misura delle ripara– zioni; non si volevano ascoltare le richieste della Germania." Postilla: "È vero: il tempo doveva medicare le esagerazioni." Nitti, p. 68: "L'Italia, dopo il giugno del 1920, non seguiva nessuna direttiva precisa, con la strana idea di rappresentare, come fece poi per la questione dell'Alta Slesia, una tesi media fra il punto di vista inglese e quello francese. Linea di condotta assurda e senza prestigio, perché in mà– teria come questa non può esservi che o la idea della distruzione o quella della ricostruzione." Postilla: "Già, ma col mio metodo si impediva la di- 119 6 -teca Gino Bianco

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