Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo e a non sfuggire ai suoi obblighi. Il nuovo trattato dovrebbe avere queste basi: 1) garenzia offerta dall'Inghilterra, dagli Stati Uniti, dall'Italia, per un lungo numero di anni, almeno 50, alla Francia contro un nuovo assal– to tedesco, alla Germania contro un assalto francese: bisognerebbe, in fon– do, far rivivere la Società delle Nazioni, dandole l'obbligo di promuovere · l'arbitrato in tutte le questioni di qualunque genere, e mobilitare tutte le potenze neutrali contro quella delle potenze, che si trovassero a contrasto, che rifiutasse l'arbitrato; 2) ridurre la somma delle riparazioni a quella dei danni ai paesi devastati, da trattarsi per arbitrato in sei mesi; 3) lan– ciare un prestito internazionale, col cui frutto si pagherebbero alla Fran– cia le riparazioni, dopo di che la Francia non avrebbe piu ragione di oc– cupare né la Renania, né la riva sinistra del Reno, né la Sarre; gl'interessi e l'ammortamento di questo debito sarebbero privilegiati su tutte le entra– te del R~ich germanico, il quale però avrebbe cinque anni di tempo per riorganizzare le proprie finanze, prima di cominciare a pagare. Questo piano non ha nulla di assurdo. I nazionalisti francesi dovreh– bero accettarlo prima ancora che i neutri lo imponessero con la minaccia militare, perché l'opinione pubblica francese si spezzerebbe in due di fron– te a quelle proposte. Ma bisognerebbe che Stati Uniti, Inghilterra, Italia si rendessero conto che oggi il massimo vantaggio per tutti è di ristabilire la pace e di permettere alla gente, in tutto il mondo, di mettersi a lavorare. L'Italia non è certo in posizione da poter assumere iniziative e da po– ter far la legge. Ma un ministro degli Esteri dell'Italia potrebbe esporre quelle idee innanzi al Parlamento italiano come proposta di un paese, che non ha la pretesa di imporsi ai piu forti, ma soffre piu degli altri del conflitto, e in– voca la mobilitazione di tutti gli uomini di buona volontà per mettere fine al disastro. Ma un intervento pacificatore disinteressato, in Italia non sarebbe accetta– to da nessuno: tutti vogliono sapere che cosa c'è da mettere in tasca in una parte o in un'altra. Nessuno capisce che l'Italia può vivere solamente se il resto del mondo è pacifico, e può lavorare intensamente, e può arricchirsi. L'Italia dipende dal- 1'estero per il ferro, il carbone, il grano, il petrolio, il cotone; per pagare queste importazioni non può offrire agli altri paesi che generi di lusso, se– te, agrumi, pollame, formaggi, ortaggi, frutta primaticce; oppure generi non strettamente necessari, vini, tessuti; oppure offre il lusso del suo cielo e delle sue tradizioni storiche ed artistiche ai viaggiatori, oppure offre la sua mano d'opera alle industrie dei paesi piu ricchi di capitali e di materie prime. Questo vuol dire che se il resto del mondo non guadagna abbastanza per potere acquistare i nostri prodotti di lusso o non necessari, o per poter viaggiare, o per poter fondare nuove aziende che esigano la mano d'opera d'italiani, se il resto del mondo non si arricchisce con la pace e con il lavoro, l'Italia è un paese rovinato. Ecco l'interesse, che ha l'Italia a vedere sistema- 114 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=