Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo zionista; la stampa quotidiana era comprata dalle banche; la burocrazia si alleava coi condottieri delle organizzazioni operaie. Fu una continua misti– ficazione di affermare l'ideale "democratico" e operare nella direzione op– posta a servizio di interessi "oligarchici." Questa degenerazione del movimento democratico spiega la rivolta anti– democratica di molte persone, che certo non sono disposte ad accettare un regime oligarchico. Ma queste persone, avendo scarsa capacità ad analiz– zare le idee proprie e le altrui, hanno parlato in blocco della "democrazia" come un obbrobrio non piu tollerabile: non hanno capito o non hanno chiarito che esse protestavano contro "i partiti sedicenti democratici," per.– ché trovavano la loro condotta non conforme agli "ideali democratici," e perché con la loro condotta falsificavano il funzionamento delle "istituzioni democratiche." Non avendo chiarito bene queste tre idee, la reazione antidemocra– tica dei democratici sinceri e coerenti, si è confusa con la reazione antidemocratica delle oligarchie e delle plutocrazie autoritarie. Queste bat– tevano in breccia l'azione dei partiti sedicenti democratici, non perché fosse la negazione dell'ideale democratico, ma perché non ne era una negazione abbastanza radicale, perché in qualche momento si lasciavano vincolare da quell'ideale nelle loro manovre di adulterazione e di sabotag– gio delle istituzioni democratiche. Per noi i partiti democratici non erano democratici abbastanza; per gli altri erano troppo democratici. Per noi si trattava di difendere e rafforzare le istituzioni democratiche non solo con– tro gli assalti dei nemici dichiarati, ma anche contro il tradimento degli amici falsi o inintelligenti e vili; per altri si trattava di condurre an– cora piu a fondo con l'aiuto dei sedicenti democratici la campagna di sva– lutazione e di discredito delle istituzioni democratiche. Per noi si trat– tava di richiamare i partiti democratici al rispetto degl'ideali democratici; per gli altri si trattava di disonorare gli ideali democratici con la mala prova che facevano i partiti della democrazia. Cos.1 gl'ideali e le istituzioni democratiche, assalite in una battaglia confusa ed equivoca, da destra e da sinistra, tendono ovunque ad essere abbandonate e disfatte. E di questa crisi profittano non i critici di sinistra, ma i critici di destra. Spesso si confondono, spesso si oppongono liberalismo e democrazia. Se per liberalismo s'intende l'" ideale liberale" e se per democrazia s'intende l"' ideale democratico," mi sembra si possa dire che la democrazia è l'am– missione di tutti i cittadini all'uso delle istituzioni liberali. Storicamente in Italia, le istituzioni liberali sono state conquistate da nuclei piuttosto esigui di borghesia contro i privilegi feudali e contro i regimi dispotici o antinazionali. Questi nuclei di proprietari fondiari piu colti della massa degli agricoltori, di industriali, commercianti, banchieri, di intellettuali, dopo aver conquistato la prevalenza politica ed avere organizzato delle 104 BiblotecaGino Bianco

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